Danùbio, Scuòla del-
movimento artistico sorto in Austria agli inizi del sec. XVI, che allargò la sua influenza alla Germania, alla Svizzera tedesca, all'Italia (Tirolo, Veneto, Emilia, Piemonte, Lombardia), interessando anche le pitture fiamminga e olandese e quelle spagnola e portoghese. I centri maggiori furono Ratisbona, Passau, Salisburgo e Vienna. La denominazione si applica in genere non tanto all'attività completa di alcuni artisti, quanto alle opere singole, caratterizzate da una concezione visionaria, mistica e fantastica del rapporto dell'uomo con la natura. I motivi stilistici furono ripresi in gran parte dalle xilografie dell'Apocalisse (1498) di Dürer, cui si rifece, primo fra tutti, Cranach, che fissò anche le più tranquille tipologie del ritratto e del paesaggio. Il lirismo più esaltante fu invece sperimentato da A. Altdorfer attraverso una tavolozza estremamente ricca e fantastica. Tali esperienze furono fondamentali per alcuni dei maggiori artisti del Cinquecento: Wolf Huber, H. Burgkmair, H. Baldung Grien, gli Holbein (il Giovane e il Vecchio), N. Manuel Deutsche, U. Graf, gli scultori H. Loy e H. Leinberger. Tra gli italiani, Gaudenzio e Defendente Ferrari.