Cuvier, Georges-Léopold-Chrétien-Frédéric-Dagobert

naturalista e biologo francese (Montbéliard, Württenberg, 1769-Parigi 1832). Di famiglia luterana, costretta a emigrare dopo la revoca da parte di Luigi XIV dei diritti concessi ai protestanti, compì gli studi all'Accademia Carolina di Stoccarda. In questo istituto sviluppò i primi interessi per la biologia sotto la guida di F. Kielmeyer. Divenuto precettore in Normandia, condusse da solo le prime importanti ricerche di anatomia su animali marini, che gli aprirono nel 1795 l'accesso al Museo di storia naturale di Parigi. Nel 1800 ottenne la nomina a professore di anatomia comparata al Collège de France; dotato di energia e capacità organizzative eccezionali, percorse una lunga e brillante carriera scientifica e politica malgrado il succedersi di opposti regimi. Uomo d'ordine e conservatore, dominò quasi dispoticamente parte della vita scientifica francese nei primi decenni dell'Ottocento. Pose le basi dell'anatomia comparata e della moderna classificazione degli animali movendo da una concezione generale degli organismi viventi secondo cui ciascuno di essi costituisce un tutto le cui parti sono reciprocamente coordinate per rendere possibile la sua vita in un dato ambiente (correlazione). Cuvier negò l'esistenza di una serie unica e continua delle forme animali e ammise invece l'esistenza di quattro tipi o piani di organizzazione fondamentali (Vertebrati, Molluschi, Articolati e Radiati). Il principio di correlazione delle parti gli permise di ottenere i risultati più brillanti nello studio degli animali fossili, di cui può essere considerato il grande iniziatore; sulla base di poche ossa disseppellite seppe prevedere o ricostruire l'intero animale e in tal modo mise alla luce e classificò numerose specie di vertebrati completamente estinti. Cuvier spiegò l'estinzione di tali specie (e quindi la comparsa di sempre nuove) con una serie di successive catastrofi, opponendosi in tal modo alla concezione di una lunga e graduale trasformazione delle stesse e all'idea che la natura attuale sia il risultato di un processo di trasformazione della materia. In nome di questa teoria creazionistica, in armonia con la tradizione religiosa, ma usando argomentazioni scientifiche molto serie ed efficaci, si oppose anche alla concezione evoluzionistica dei viventi sostenuta da J. B. Lamarck ed E. Geoffroy Saint-Hilaire; con quest'ultimo autore Cuvier sostenne una lunga disputa, conclusasi nel 1830 in una famosa seduta dell'Accademia delle Scienze, che segnò il declino delle concezioni evoluzionistiche sorte nell'ambito della cultura illuministica francese. Fra le sue opere principali: Leçons d'anatomie comparée (1800); Recherches sur les ossements fossiles (1812), Le règne animale distribué d'après son organisation (1815-17), Histoire des poissons (1828).

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