Curlàndia
regione della Lettonia occidentale, al confine con la Lituania (a S); affacciata a N al golfo di Riga e a W al Mar Baltico, è limitata a E dalla Dvina Occidentale (in lettone, Daugava) che la separa dalla Livonia. Il territorio, per lo più pianeggiante, è attraversato dai fiumi Venta e Lielupe; città principale è Liepãja. In lettone, Kurzeme; in russo, Kurljandija. § Abitata sin dall'antichità da popolazioni finniche (Curi, Livi) e lituane (Semgalli, ecc.), la Curlandia fu dal sec. XII meta di mercanti tedeschi che vi introdussero la loro cultura. Nel sec. XIII la regione fu cristianizzata e signoreggiata dall'Ordine cavalleresco dei Portaspada, riunito poi all'Ordine Teutonico. Nel sec. XVI, spentosi l'ordine, la Curlandia divenne ducato sotto Gotthard von Kettler, ultimo gran maestro dell'ordine stesso. La dinastia dei Kettler le diede benessere e potenza commerciale, ma la regione decadde con l'invasione svedese del 1658. Nel sec. XVIII, regnante in Russia Anna Ivanovna, moglie di un duca di Curlandia, crebbe l'influenza russa sulla regione che dal 1737 ebbe per duca E. J. Biron, favorito della zarina. Nel 1795 diventò provincia russa. Al termine della prima guerra mondiale fu annessa alla Lettonia.