Cristina (regina di Svezia)
Indiceregina di Svezia (Stoccolma 1626-Roma 1689). Figlia di Gustavo Adolfo e di Maria Eleonora, salì al trono a sei anni, nel 1632, e fu educata con estrema fermezza da Axel Oxenstierna, il grande cancelliere che cadde in disgrazia quando la regina divenne maggiorenne. Accentratrice, in lotta con i nobili, Cristina ottenne ingrandimenti territoriali soprattutto dopo la Pace di Vestfalia del 1648 (tre anni prima aveva concluso la pace con la Danimarca), accaparrandosi i territori della Pomerania Anteriore. Successivamente Cristina si occupò sempre meno delle cure del governo, prediligendo la compagnia di uomini di pensiero come Grozio e Cartesio, il quale ultimo ebbe su di lei un'influenza determinante, specie per quel che concerne la sua conversione al cattolicesimo. Nel 1654 abdicò in favore del cugino Carlo X, alla cui morte tentò di tornare al potere (1660); ma il suo tentativo fallì sul nascere, così come non ebbero alcun successo i suoi piani per conquistare il trono di Napoli. Stabilitasi a Roma nel 1655, convertitasi al cattolicesimo, con l'appoggio del cardinale AzzolinoCristina riuscì a far eleggere al soglio pontificio Clemente IX, che le diede invano il suo appoggio per avere il trono di Palermo. Lasciata la politica, l'ex regina si dedicò alla raccolta di preziose collezioni d'arte e di una ricca biblioteca, conservata oggi in Vaticano, insieme a parte delle collezioni di dipinti, di statue, disegni e medaglie che andarono ad arricchire anche i musei del Louvre e del Prado. Vivo fu sempre il suo interesse per il teatro: da regina promosse spettacoli di corte, ai quali si dilettava di partecipare come attrice, e successivamente la sua casa romana fu al centro di numerose attività teatrali e culturali e aperta ai poeti, ai compositori, agli artisti: gli stessi che diedero vita, alla sua morte, all'Accademia dell'Arcadia.
Cristina di Svezia in un ritratto di S. Bourbon (Versailles, Museo).
De Agostini Picture Library / G. Dagli Orti
A. Neumann, The Life of Christina of Sweden, Londra, 1939; S. Karolyi, Cristina di Svezia, Milano, 1956; J. L. Jacquet, Christine de Suède, Parigi, 1971; B. Quillet, Cristina regina di Svezia, Milano, 1985.