Cirenàica
IndiceGeneralità
Regione della Libia che corrisponde, in senso stretto, alla tozza penisola affacciata al Mediterraneo tra i golfi di Sidra e di Bomba; nell'assai più ampia accezione amministrativa (850.000 km²; 711.000 ab.) la Cirenaica include anche una parte della Marmarica a E, la fascia estesa sulla sponda orientale del golfo della Sirte a W e a S il vasto territorio, predesertico e desertico, che si spinge sino al confine con il Ciad e il Sudan. La Cirenaica si affaccia al mare con coste pianeggianti a W, ma in prevalenza alte e scoscese, tra le quali si aprono i golfi di Bomba e di Tobruch ; alle spalle s'innalza un vasto altopiano calcareo, elevato in media 500 m, sovrastato da alcune dorsali tra cui il Gebel el Achdar (875 m), che precipita sulla costa con una serie di terrazze, tra cui ben riconoscibili il ripiano di Barce (250-300 m) e quello di Cirene (450-600 m), e il cui gradino più basso è profondamente inciso da numerosi solchi torrentizi. Il versante meridionale declina invece dolcemente su una regione di bacini chiusi, quasi sempre asciutti, le balte, di origine carsica, che cede a una fascia predesertica e quindi a un monotono tavolato desertico in gran parte ciottoloso (Serir di Calanscio) chiuso a SW dalle ultime propaggini del massiccio del Tibesti e a SE dalle isolate alture del Gebel Archenu (1435 m) e del Gebel el Auenat (1893 m). Il clima è di tipo mediterraneo nella zona costiera, con precipitazioni invernali sufficienti alle necessità agricole (in media 300-400 mm annui, con valori massimi di 600 mm a Cirene) e temperature medie di 15-20 ºC. Le piogge si fanno man mano irregolari e sempre più scarse procedendo verso S, mentre aumenta la temperatura, caratterizzata da forti escursioni termiche giornaliere. In modo corrispondente la vegetazione passa dalla macchia mediterranea della costa e dal bosco di alto fusto (cipresso, leccio, ginepro, ecc.) sulle pendici più elevate dell'altopiano alla steppa arbustiva e ai palmeti delle oasi. L'idrografia è scarsa e a regime torrentizio: tra i corsi d'acqua perenni, per la maggior parte asciutti d'estate, sono gli uidian Derna, El Glaa, El Atrun. Vastissime sono nella Cirenaica meridionale le zone areiche; data la natura carsica di gran parte del rilievo, esiste inoltre una complessa rete di acque sotterranee. La popolazione si addensa nella Cirenaica settentrionale, nei principali centri di Bengasi, Al Marj/Barce, El Beida, Derna e Tobruch; tra le oasi dell'interno si ricordano quelle di Giarabub, Gialo e Cufra. L'agricoltura, praticata nelle zone costiere e nelle oasi, dà cereali, olive, uva, mandorle, datteri e, nei giardini irrigui (suani), legumi e ortaggi. Diffuso l'allevamento di ovini e caprini, praticato principalmente nell'interno; sulla costa è attiva la pesca delle spugne. Ma la grande ricchezza della Cirenaica consiste nei ricchi giacimenti petroliferi dell'interno (Serir, Amal, Zelten, Waha, Raguba, ecc.) dai quali il grezzo è avviato tramite oleodotti ai terminali costieri di El Hariga, presso Tobruch, Zueitina, Marsa Brega e Ras Lanuf.
Cirenaica. Un porticciolo di pescatori nella regione libica.
De Agostini Picture Library/C. Sappa
Storia
Le prime notizie sui Libi, i più antichi abitanti del territorio in età storica, risalgono al sec. XIII a. C. La regione fu successivamente colonizzata dai Greci che vi fondarono numerosi fiorenti centri urbani, fra i quali primeggiarono Cirene (631 a. C.), Teuchira, Euesperide, Barce (Tolemaide). Sottomessasi ad Alessandro Magno, la Cirenaica fu sottoposta, fra il sec. IV e il I a. C., al dominio dei Tolomei d'Egitto, passando poi ai Romani, che ne fecero una provincia (75 a. C.). In conseguenza della repressione della grande rivolta giudaica la regione iniziò un'inarrestabile decadenza; pur seguendo, più tardi, le sorti dell'Impero Romano d'Oriente, essa tornò di fatto in potere dell'originaria popolazione berbera. Conquistata dagli Arabi nel 642, la Cirenaica passò successivamente sotto il dominio dei Fatimiti; nel sec. XI subì l'invasione hilaliana. Dal 1517 cadde sotto il dominio turco e venne posta alle dipendenze del governo di Tripoli, che tentò in varie occasioni, nel corso dei secoli, di affermare effettivamente il proprio controllo. Dal 1863 costituì un vilayet alla diretta dipendenza del governatore di Costantinopoli, sino all'occupazione italiana.
Bibliografia
P. Romanelli, La Cirenaica romana, Verbania, 1943; F. Chamoux, Cyrène sous les Battiades, Parigi, 1953; E. Paribeni, Monografie di archeologia libica, Roma, 1959; S. Stucchi, Architettura cirenaica, Roma, 1975; G. Abitino, La Cirenaica negli autori antichi, Roma, 1979.