Chiàvari
Indicecomune nella città mrtropolitana di Genova (45 km), 5 m s.m., 12,17 km², 27.314 ab. (chiavaresi), patrono: Nostra Signora dell'Orto (2 luglio).
Chiavari. Villa Casaretto.
De Agostini Picture Library/G.P. Cavallero
Generalità
Cittadina della Riviera di Levante, posta nella breve pianura alluvionale alla destra della foce del torrente Entella. È centro turistico di prim'ordine, frequentata località balneare e di villeggiatura. Al centro del Golfo del Tigullio, si sviluppò nel sec. XII secondo un piano regolatore della Repubblica di Genova, tuttora riconoscibile nell'impianto urbano a maglie ortogonali. È sede vescovile.
Storia
La scoperta di una ricca necropoli dell'Età del Ferro testimonia l'origine antica dell'abitato, insediamento dei Liguri Tigulli, poi importante centro romano (Tigullia o Segesta Tigulliorum) citato da Plinio il Vecchio. Nominata Clavaro in documenti del 980, subì per secoli la dominazione di Genova che ne fece un avamposto contro i signori della Lunigiana. Libero comune nel 1243, tornò sotto Genova e fu eretta a capitanato (1343). Nel 1648 ebbe il titolo di città e sotto Napoleone Bonaparte fu capoluogo del dipartimento degli Appennini. Passò al Regno di Sardegna dopo il Congresso di Vienna.
Arte
Il centro storico conserva i tratti caratteristici del borgo medievale, con l'elegante “carrugio diritto”, via Martiri della Liberazione, porticato e dominato dai resti del castello (1167). Tra i numerosi palazzi, che conferiscono alla cittadina un aspetto signorile, uno dei maggiori è palazzo Rocca (1629), ingrandito e dotato di un parco nel Settecento. Qui hanno sede il Museo Archeologico per la Preistoria e la Protostoria del Tigullio e la Civica Galleria (opere di scuola genovese dei sec. XVI-XVIII). La cattedrale di Nostra Signora dell'Orto (sec. XVII, trasformata nell'Ottocento) conserva all'interno, ornato di stucchi dorati e con cupola affrescata, dipinti secenteschi, un affresco quattrocentesco e un pregevole gruppo ligneo del Maragliano. La chiesa di San Giovanni Battista, eretta nel 1182 e ricostruita tra il 1624 e il 1628, conserva tele di D. Piola e del Sarzana. Nel centro cittadino è stata rinvenuta una necropoli della prima Età del Ferro costituita da quarantaquattro tombe, quasi tutte a cassetta; il corredo è formato da vasetti rituali, fibule, armille e altri oggetti di bronzo o di ferro, tra cui pugnali o punte di lancia in frammenti. Molta parte del materiale rinvenuto si trova nel museo di palazzo Rocca.
Economia
La presenza di efficienti infrastrutture balneari e nautiche (porto turistico per la nautica da diporto) e la consistente capacità ricettiva ne hanno fatto una delle più frequentate località della Riviera. L'agricoltura produce olive e frutta (soprattutto uva) e attive sono pesca e floricoltura. L'industria opera nei settori cantieristico-navale, metalmeccanico, della gomma e della lavorazione dell'ardesia. L'artigianato è fiorente nei settori del ricamo (celebri i pizzi macramè) e del mobile (le sedie “campanino”, oggetto di ampia esportazione). La produzione della celebre sedia (detta anche “chiavarina”) è oggi tuttavia in gran parte di tipo industriale; ideata da G. G. Descalzi detto il Campanino, nato a Chiavari nel 1767, ha struttura rettilinea, sedile scanalato con copertura in vimini, spalliera a giorno, ed è laccata in nero con motivi dorati.
Dintorni
Nei dintorni della città sorge il santuario della Madonna delle Grazie, costruito verso il 1430, che domina un ampio tratto di mare da Portofino a Sestri Levante; conserva un pregevole ciclo di affreschi di Teramo Piaggio e Luca Cambiaso e la statua della Madonna delle Grazie, di origine fiamminga.