Ch'i
denominazione di un antico regno feudale esistito in Cina dal sec. XI al sec. III a. C. e di due dinastie che, riprendendone il nome, sorsero più tardi nella Cina settentrionale e in quella meridionale e furono perciò dette Ch'i settentrionali e Ch'i meridionali. Il regno sorto come feudo dei sovrani Chou e facente parte degli Stati centrali iniziò la sua fase ascendente nella prima metà del sec. VII a. C., allorché il suo principe Huan (685-643) divenne il primo pa. Ch'i copriva allora gran parte delle odierne province dello Shandong e dello Hopei. A partire da quell'epoca furono attuate sostanziali riforme e furono incoraggiati il commercio, l'estrazione dei minerali, la bachicoltura, la pesca, la lavorazione del ferro, per cui il Paese, nonostante la posizione strategicamente debole, divenne economicamente assai consistente. Nel sec. IV a. C. entrò a far parte dei “sette regni più forti”, ma tra il 230 e il 221 a. C. fu incorporato dal regno Ch'in la cui superiorità stava rapidamente affermandosi. La dinastia dei Ch'i meridionali (479-502 d. C.), fondata da Hsiao Tao-ch'eng (nome postumo Kao-ti, 479-482), esponente della burocrazia militar-feudale ed ex funzionario dei Sung, ebbe come capitale Chien-k'ang e si estese sui territori del bacino dello Yang-tzŭ-chiang e dello Yüeh-chiang. Sotto di essa avvenne un'imponente rivolta contadina, protrattasi per numerosi anni, nelle zone dell'attuale Che-chiang, Kiang-hsi, e ripresero gli attacchi da parte dei Tabgač. Dopo il regno pacifico di Wu-ti (482-493) si riaccesero acutissime le lotte e gli intrighi e cominciarono a susseguirsi le congiure di palazzo. In una di queste ordita da Hsiao Yen (lontano parente dei regnanti) la dinastia Ch'i venne travolta; Hsiao Yen iniziò una nuova dinastia (Liang), conservando il nome di Wu-ti (502-549). Ricordiamo infine la dinastia Ch'i settentrionale (550-577 d. C.), subentrata per breve tempo a quella dei Wei orientali.