Castiglióne, Giovanni Benedétto, detto il Grechétto

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pittore italiano (Genova 1609-Mantova 1664). Formatosi alla bottega di G. A. De Ferrari, fu attratto poi dal naturalismo fiammingo e da quello della pittura dei Bassano. Lavorò a Roma, a Firenze, a Napoli e infine alla corte ducale di Mantova. Fra le opere più notevoli: il Baccanale (Torino, Galleria Sabauda) e Agar e l'Angelo (Genova, Palazzo Rosso), in cui appare evidente il richiamo alla pittura di Poussin; il bellissimo Presepe (Genova, S. Luca), che segna nel 1645 il rinnovamento della tavolozza del Grechetto; la Crocifissione (Genova, Palazzo Bianco), che prelude al mondo fantastico del Magnasco. Anche nel campo dell'incisione la fantasia dell'artista conseguì risultati notevoli: nelle acqueforti egli ottenne effetti sottilissimi nell'uso sapiente della luce. Il figlio Francesco (m. 1716) gli succedette alla corte di Mantova lavorandovi fino alla morte. La sua produzione, pur seguendo la maniera paterna, risulta priva di vivacità e personalità.

E. Marani, C. Perina, Mantova. La Storia, le Arti, le Lettere, Mantova, 1965; P. Costa Calcagno, Giovanni Benedetto Castiglione, il Grechetto, in “La pittura a Genova e in Liguria dal Seicento al primo Novecento”, Genova, 1971.

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