COMECON
(Council for Mutual Economic Assistance, Consiglio di Mutua Assistenza Economica). Sigla usata in Occidente per indicare l'organizzazione intergovernativa dei Paesi socialisti fondata a Mosca nel 1949 e sciolta nel 1991 a Budapest in conseguenza dei rivolgimenti politici nei Paesi dell'Europa orientale. Il COMECON era nato come risposta all'OECE, con lo scopo di promuovere lo sviluppo pianificato delle economie degli Stati membri. Suoi organi principali erano: il Comitato esecutivo, composto dai rappresentanti degli Stati membri e assistito da varie Commissioni permanenti; l'Ufficio per i problemi della pianificazione integrata; il Segretariato. All'atto della firma del protocollo di scioglimento erano membri del COMECON: Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria, Unione Sovietica, Viet Nam, Mongolia e Cuba; Albania, Iugoslavia e Repubblica Democratica Tedesca dopo esserne state membri ne erano uscite unilateralmente. Il protocollo, siglato il 28 giugno 1991, prevedeva che trascorsi 90 giorni dalla sua firma cessassero automaticamente di avere vigore la Carta di Sofia del 1949 (così come modificata nel 1974 e nel 1979) e la Convenzione di Varsavia del 1985, attribuente capacità giuridica al COMECON. Contestualmente veniva costituita una Commissione di liquidazione destinata a occuparsi dei problemi giuridico-finanziari e del patrimonio comune dei Paesi membri.