Cèmmo
frazione del comune di Capo di Ponte (provincia di Brescia), conosciuta per i cosiddetti “massi di Cemmo”, due blocchi di roccia ricoperti da vari graffiti di arte camuna raffiguranti animali, qualche figura umana, armi preistoriche e un simbolo solare; furono i primi della Valcamonica a essere stati oggetto di osservazione scientifica all'inizio del Novecento. Un terzo e un quarto masso, provenienti da Cemmo, sono custoditi presso l'Antiquarium del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, che tutela l'intera area. Attiguo alla zona dei massi è il Museo Didattico d'Arte e Vita Preistorica, con laboratori, la ricostruzione di un villaggio neolitico e una sezione dedicata all'arte preistorica alpina. All'ingresso dell'abitato si trova la pieve di San Siro (sec. XI), costruita su un edificio longobardo del sec. VIII, che conserva un portale laterale romanico sormontato da una lunetta scolpita con rilievi zoomorfi. Nell'abitato, invece, sorge la parrocchiale di Santo Stefano (sec. XIV, rimaneggiata nel 1897), della cui originaria struttura romanica rimane traccia nel portale e nella bifora della facciata; custodisce un frammento della Madonna col Bambino, opera attribuita a Pietro da Cemmo.