Burri, Albèrto

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pittore italiano (Città di Castello, 1915-Nizza, 1995). Laureatosi in medicina a Perugia nel 1940, fu prigioniero di guerra nel 1944 nel Texas, dove iniziò a dipingere. Nel 1948-49 il suo interesse si polarizza sulla vitalità organica ed espressiva della materia: catrame, smalti, sabbie, applicati alla tela secondo una scansione sempre razionale dello spazio. Tra il 1950 e il 1952 fa parte del gruppo “Origine”. Nel 1952 realizza i primi “sacchi”, cui le lacerazioni, le cuciture, i riporti e, dal 1956, le bruciature conferiscono una suggestione di tessuto organico, di carne violentata, dolente di piaghe e di cicatrici. Ai sacchi succedono le plastiche, i legni, le carte, i ferri, una ripresa delle plastiche bruciate , passando poi ai “cretti”, taluni di dimensione monumentale, dove la superficie, colta nell'atto di fendersi, rimanda a significati primigeni. L'ordinata organizzazione spaziale e l'esaltazione della materia in quanto tale distinguono l'opera di Burri dai collages cubisti, da quelli di Schwitters e dei neodadaisti, su cui ha tuttavia esercitato un forte influsso. Determinante anche l'influenza di alcuni elementi dell'opera di Burri su alcuni importanti esponenti dell'arte americana (R. Rauschenberg, J. Johns). L'artista ha vissuto gli ultimi tre decenni della sua vita tra gli USA, la Francia e l'Italia; in particolare amava soggiornare a Città di Castello (che gli ha dedicato nel 1981 un museo permanente), acquistando fama internazionale tanto che la sua opera è stata al centro di numerose mostre e retrospettive tra cui si ricordano quella al Guggenheim Museum di New York (1977-78) e quelle di Torino (1988), Ravenna (1988), Atene (1990) e Roma (1988, 1989, 1996). Gli ultimi sviluppi della sua ricerca si sono indirizzati verso un'“occupazione dello spazio”, come testimonia anche il Grande Cretto realizzato a Gibellina sui luoghi del terremoto.

Bibliografia

J. J. Sweeney, Burri, Roma, 1955; U. Apollonio, Alberto Burri, in “Le Arti”, marzo-aprile 1959; M. Calvesi, Alberto Burri, in “Quadrum”, n. 7, 1959; C. Brandi, Burri, Roma, 1964; M. Calvesi, Alberto Burri, Milano, 1971; S. Lux, Alberto Burri. Dalla pittura alla pittura, Roma, 1984; R. Barilli, Arte contemporanea, 1985; C. Shaun, Alberto Burri, in “Flash Art”, aprile-maggio 1990.

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