New Dada
(angloamericano, Nuovo Dada), tendenza della pittura americana affermatasi alla fine degli anni Cinquanta a opera di un gruppo di artisti tra cui R. Rauschenberg, J. Johns, J. Dine, protagonisti di una nuova stagione della poetica dell'oggetto, assunto nella sua condizione di materia povera quale ricupero e montaggio di prodotti usurati e abbandonati dalla società che li ha sfruttati. I presupposti poetici di questo riscatto dell'oggetto costituiscono la principale differenza tra il New Dada e il dadaismo, del quale tuttavia può dirsi una continuazione scaturita dagli sviluppi stessi dell'avanguardia storica e non piuttosto una manifestazione revivalistica. Espressione di una precisa condizione culturale americana, il New Dada con il ricorso all'uso di oggetti e materiali estranei alla pittura si inserì con peso determinante nel processo di esaurimento dell'arte informale e di quella astratta della seconda generazione ponendosi, con le esperienze più mature, all'origine della poetica della pop art. Carattere diverso hanno assunto in Europa le manifestazioni neo-dadaiste, volte ad altri motivi di ricerca (interessanti esperienze in Italia sono quelle di A. Burri, di P. Manzoni, di E. Colla). Una versione europea del New Dada può considerarsi il Nouveau Réalisme di P. Restany.