Bordeaux
Indicecapoluogo del dipartimento della Gironde e della regione dell'Aquitania, 5 m s.m., 229.900 ab. (stima 2004), l'agglomerato urbano 753.931 (1999).
Bordeaux . Veduta della città con, in primo piano, il campanile gotico della cattedrale di St.-André.
De Agostini Picture Library/O. Thomas
Bordeaux . Porte des Salinières.
De Agostini Picture Library/D. Staquet
Generalità
Situata sulla Garonna, al fondo del lungo estuario della Gironda che ne fa uno dei più sicuri porti dell'oceano Atlantico, è circondata da una zona vinicola famosa internazionalmente. La posizione alla convergenza di importanti direttrici migratorie e di traffico tra la Francia settentrionale e meridionale e la Spagna atlantica ha favorito lo sviluppo della città fin dall'epoca romana. La città vecchia, a forma di mezzaluna, comprende un nucleo medievale, corrispondente all'insediamento gallo-romano, con vie grossolanamente ortogonali, e gli ampliamenti settecenteschi a E e a W, con vie e piazze ampie e regolari. Oltre il giro dei boulevards, aperti nel Settecento al posto della cinta di mura, si sono sviluppati i nuovi quartieri residenziali; lungo la riva fiancheggiata da un sistema di piazze e di ampi viali si trovano le attrezzature portuali, che continuano per chilometri in direzione dell'estuario. Sulla riva destra del fiume si è sviluppata la zona industriale (La Bastide). Nel 2007 il suo centro storico è stato iscritto nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Importante è il ruolo culturale della città, che dispone di un'università (dal 1441), di istituzioni scientifiche, biblioteche, musei e gallerie. Vi nacquero lo scrittore François Mauriac (1885-1970) e l'attore e teorico del teatro Antonin Artaud (1896-1948).
Storia
È l'antica Burdigala, che sotto la dominazione romana fece parte della provincia d'Aquitania e fu prospera città commerciale e centro di cultura. Conquistata dai Visigoti (418) e abbandonata da gran parte del patriziato gallo-romano, decadde sia economicamente sia culturalmente; fu occupata dai Franchi dopo la battaglia di Vouillé (507) e venne saccheggiata dai Normanni nell'857. Rifiorì nei sec. X-XI, soprattutto dopo che diventò sede dei duchi di Aquitania. Passata alla corona britannica (1154-1453) in seguito al matrimonio tra Eleonora d'Aquitania ed Enrico Plantageneto, nel 1235 ottenne privilegi straordinari. Ciò permise l'organizzazione di un governo municipale autonomo e facilitò alla città l'espansione commerciale. Nel 1453 tornò definitivamente ai Francesi dai quali era stata conquistata nel giugno 1451 e ai quali si era ribellata, accogliendo nuovamente gli Inglesi, nell'ottobre dello stesso anno. Privata di gran parte dei suoi privilegi, visse un nuovo periodo di declino da cui iniziò a riprendersi solo nel sec. XVIII. Per tre mesi, nel 1870, nel corso della guerra franco-prussiana, fu capitale della Francia e nel 1871 ospitò un'assemblea che ratificò i preliminari di pace stabiliti con la Prussia. Durante la prima guerra mondiale, prima della battaglia della Marna (settembre 1914), fu sede del governo. Dal 1940 fino all'aprile del 1944 fu occupata dai Tedeschi.
Arte
I numerosi edifici medievali risalgono in massima parte al periodo della dominazione inglese. La chiesa di Saint-Seurin, già circondata da una celebre necropoli paleocristiana, è in gran parte romanica (sec. XII); il portale meridionale, riccamente scolpito, è del Duecento. La chiesa di Sainte-Croix ha una sontuosa facciata romanica nello stile del Saintonge. La cattedrale di Saint-André è a navata unica, in stile romanico nelle forme del Périgord; il coro con deambulatorio è in gotico dell'Île-de-France. Sul fianco meridionale si apre il portale reale (sec. XIII) con alcune tra le più belle sculture del gotico francese (Giudizio Universale, Apostoli). Il grandioso campanile, che sorge isolato, venne innalzato a partire dal 1440 in forme gotiche fiammeggianti. La più completa chiesa gotica è Saint-Michel, del tipo del Poitou, a tre navate di uguale altezza (sec. XIV-XVI) e con grande campanile isolato di Lebas di Saintes (1472-92). Edifici civili tardogotici sono il vecchio municipio e alcune porte residue della cinta muraria (di Saint-Eloi; Trionfale di Cailhau, 1494). Dopo la riconquista francese, venne eretto il palazzo reale (Château Trompette), sacrificato nel sec. XIX per far posto all'ambiziosa Esplanade de Quinconces, la piazza più vasta d'Europa (126 mila m²). Nel sec. XVIII, riacquistata la sua preminenza commerciale, Bordeaux attuò esperimenti urbanistici di grande respiro: dal 1730 gli intendenti regi Boucher e Tournoy sostituirono la cinta medievale con ampi boulevards segnati da porte classicheggianti e realizzarono piazze regolari, ampi corsi e un grande giardino pubblico. La sistemazione della Place Royale (ora de la Bourse) rappresenta uno degli interventi urbanistici più felici del tempo: la piazza, al termine della grande arteria trasversale della città, è circondata dagli edifici simmetrici della borsa e della dogana, di Jacques-Ange Gabriel (1742), e si conclude con un tempietto e una balaustrata sul fiume. Durante il regno di Luigi XVI fu attivo l'architetto “rivoluzionario” Victor Louis (Grand Théâtre, 1772-80; prefettura; progetto per Place Ludovise, 1783). L'architetto Étienne diede i piani per il Palais de Lalande (ora Museo di Belle Arti) e per il nuovo arcivescovado (ora municipio; 1771-80). L'attività edilizia del sec. XVIII è testimoniata anche da un gran numero di palazzi e di case d'abitazione, con statue, ferri battuti e decorazioni di estrema raffinatezza. Il Museo delle Belle Arti conserva dipinti dal sec. XVI al XX (Perugino, Van Dick, Chardin, Corot, Redon, Matisse). Nel Museo dell'Aquitania le testimonianze della presenza dell'uomo nella regione, dalla Preistoria a oggi, sono sviluppate in tre sezioni: archeologia, storia ed etnologia. Il Museo d'Arte Contemporanea espone una raccolta di lavori dagli anni Sessanta del Novecento a oggi e organizza esposizioni e incontri su arte, musica e danza contemporanee. § Bordeaux fu anche un attivo centro di produzione di ceramica. Nel 1711 J. Fautier e J. Hustin fondarono una fabbrica di maiolica, divenuta manifattura reale nel 1729. La sua produzione si ispirava ai tipi di Rouen, Nevers e Moustiers. Verso la fine del sec. XVIII sorsero numerose altre manifatture di maiolica e di porcellana, tra cui la più importante fu la Verneuilh (1781-87). Tipica di Bordeaux era la produzione di pezzi di grandi dimensioni, come i vasi da giardino.Benché risultino sin dal sec. XVI rappresentazioni di tragedie in latino al Collège de Guyenne (recitava anche Montaigne), spettacoli sacri e profani spesso ostacolati dalle autorità per i loro contenuti fortemente satirici e polemici, la prima sala pubblica fu inaugurata soltanto nel 1735. Era l'Opéra, dove tra l'altro fu presentato nel 1758, venti anni prima che a Parigi, il balletto di J. G. Noverre La toilette de Vénus. L'insegnamento di Noverre fu poi portato avanti dal suo allievo J. Dauberval e da Jean-Baptiste Blache, che negli ultimi decenni del sec. XVIII ricoprirono il ruolo di maître de ballet al nuovo Grand Théâtre, capolavoro dell'architetto neoclassico Victor Louis, inaugurato nel 1780. Il Grand Théâtre è tuttora sede della stagione d'opera e di balletto; ospita anche spettacoli di prosa (la prima assoluta del Christophe Colomb di P. Claudel nel 1952) e, dal 1950, il Maggio musicale, festival dedicato soprattutto alla musica sinfonica, corale e folcloristica.
Economia
Grazie al suo porto, accessibile anche a navi oceaniche, Bordeaux è un importante centro commerciale; la sua industria è attiva nei settori navale, aeronautico, chimico, petrolchimico, metalmeccanico, alimentare ed enologico (famosi in tutto il mondo sono i vini prodotti nella regione). Rilevante il terziario, legato anche alle funzioni amministrative e culturali della città. Aeroporto.
Curiosità
A maggio si tiene la Fiera Internazionale, la più importante di Francia, divisa in sei grandi settori professionali.
Bibliografia
Per la storia
L. Desgrave, Bordeaux au cours de siècles, Bordeaux, 1954; M. Tricart, Bordeaux hier et aujourd'hui, Lione, 1981.
Per l'arte
P. Courteaul, La cathédrale de Bourdeaux, Parigi, 1935; P. Brun, Les églises de Bordeaux, Bordeaux, 1953; A. Bordon, Les monuments de Bordeaux, Parigi, 1976.