Beppo-SAX
satellite per Astronomia a raggi X italiano; indicato inizialmente come SAX (Satellite per Astronomia X), a un paio di settimane dall'entrata in funzione è stato ribattezzato Beppo-SAX in onore del fisico italiano Giuseppe (Beppo) Occhialini, pioniere nello studio dei raggi cosmici e delle alte energie. Lanciato il 29 aprile 1996 da Cape Canaveral con un razzo Atlas-Centaur e realizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con la collaborazione della olandese Agenzia per i Programmi Aerospaziali Olandese (NIVR), Beppo-SAX è stato disattivato il 30 aprile 2002 dopo aver fornito informazioni su stelle collassate (buchi neri, nane bianche, stelle di neutroni), resti di supernovae, nuclei galattici attivi, ammassi di galassie. È stato il primo satellite in grado di rilevare le sorgenti galattiche in tutta la gamma dei raggi X, da quelli a bassa energia a quelli a energia altissima e ad aver realizzato una mappa completa e dettagliata delle sorgenti X celesti. Il risultato principale del satellite Beppo-SAX è stato il contributo alla soluzione di uno dei più profondi misteri dell'Universo: le sorgenti dei gamma burst (impulsi gamma), che grazie al suo lavoro sono state identificate per la prima volta con oggetti ottici. Le conoscenze acquisite con Beppo-SAX sono state sfruttate con la più evoluta missione Swift della NASA e con la missione europea a larga partecipazione italiana INTEGRAL.