Baruffe chiozzòtte, Le-
commedia in dialetto veneziano (1762) di Carlo Goldoni. Lucietta, fidanzata del pescatore Titta Nane, chiede a Toffolo, giovane barcaiolo, di offrirle una fetta di zucca arrostita. Tale capriccio irrita Checca al cui amore Toffolo aspira; di qui un vasto litigio con intervento di mariti, di fratelli e del gelosissimo Titta Nane. Si ricorre alla giustizia; ma il coadiutore del cancelliere accomoda tutto fuori del tribunale: tre matrimoni suggellano il ritorno della pace. Con la sua sfavillante coralità e con il suo dialogo musicale, la commedia esprime il carattere d'un popolo facile a strepitare e non meno facile a rabbonirsi, generoso, eroico e allegro. La commedia fu più volte musicata (da T. Benvenuti nel 1895; da L. Franco nel 1920; da G. F. Malipiero nel 1929). Fra le numerose messinscene moderne meritano menzione: quella di Simoni nel 1936 alla Giudecca, quella della compagnia Baseggio e quella di Strehler per il Piccolo Teatro di Milano (1964), la meno tradizionale.
Le Baruffe Chiozzotte. Scena prima dell'atto secondo in un'incisione di Giovanni de Pian (Venezia, Ed. Zatta, 1789; Milano, Biblioteca Bertarelli).