Simóni, Renato

autore, critico e regista teatrale italiano (Verona 1875-Milano 1952). Scrisse in dialetto veneto le sue opere teatrali più importanti, peraltro passate con successo anche sulla scena non dialettale, grazie alla ricchezza della loro sostanza psicologica, talora anticipatrice dei nuovi sviluppi della drammaturgia: La vedova (1902), Carlo Gozzi (1903), Tramonto (1906), Congedo (1910). Brillante giornalista, arguto autore di riviste satiriche (Turlupineide), abile librettista (Turandot con G. Adami ecc.), Simoni abbandonò l'attività di drammaturgo quando divenne critico del Corriere della Sera (1914), cui diede per quasi quarant'anni un corpus di cronache di notevole acume. Fu inoltre collaboratore dell'umoristico Guerin meschino, della Domenica del Corriere (con lo pseudonimo di Turno) e del Corriere dei piccoli. Regista non “teorico”, inscenò memorabili spettacoli nei “campi” di Venezia (il “suo” C. Goldoni), nel giardino di Boboli (Adelchi di A. Manzoni, I giganti della montagna di L. Pirandello, Aminta di Tasso) e al Teatro Romano di Verona (Giulietta e Romeo di W. Shakespeare).

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