Auster, Paul
scrittore e poeta americano (Newark, 1947 - New York, 2024). Scrittore filosofo, Auster ha avviato già nelle sue prime opere (Unearth: Poems, 1974; Well Writing: Poems, 1976) una riflessione sulla natura del linguaggio, che si arricchisce nei romanzi, sorta di apologhi sugli inganni della comunicazione e sull'identità perduta di un mondo in corsa verso la catastrofe. City of Glass (1985; La città di vetro), Ghosts (1986; Spettri) e The Locked Room (1987; La stanza chiusa) formano la Trilogia di New York e sono romanzi sperimentali, in cui Auster mescola abilmente il genere poliziesco con le tematiche filosofico-metafisiche. The Locked Room, il terzo della trilogia, è indicato all'unanimità come il suo romanzo più convincente. In the Country of Last Things (1987; Il paese delle ultime cose) è un racconto di genere apocalittico, ambientato in una New York del futuro, in cui lo sfacelo dell'industrialismo si è ormai compiuto. Notevole interesse hanno suscitato anche Moon Palace (1989; Il palazzo della luna), The Music of Chance (1990; La musica del caso) e The Invention of Solitude (1982; L'invenzione della solitudine). È tornato al genere fantastico – al quale si era già dedicato con il romanzo Leviathan (1992; Leviatano) – con Mr. Vertigo (1995), storia di un teppistello capace di volare ambientata nell'America degli anni Venti. Successivamente Auster ha pubblicato altri romanzi: Timbuctù (1999; Timbuctù); The Book of Illusions (2002; Il libro delle illusioni), Oracle Night (2004; La notte dell'oracolo), The Brooklyn Follies (2005; Follie di Brooklyn), Travels in the scriptorium (2006; Viaggi nello scriptorium). Nel 2008 è uscito Man in the Dark (Uomo nel buio), nel 2009 Invisible (Invisibile), nel 2010 Sunset Park, romanzo dedicato ai rapporti familiari, ai congronti generazionali e ai problemi che ne derivano. Nel 2017 ha pubblicato 4,3,2,1, romanzo di formazione che narra quattro possibili scenari della vita del protagonista Archibald Ferguson, ognuno derivati dall'avverarsi o meno di alcuni eventi. Ha scritto anche alcuni saggi, tra cui Sbarcare il lunario (1997), Ho pensato che mio padre fosse Dio (2001), Le trame della scrittura (2005), Diario d'Inverno (2012), Qui e ora. Lettere 2008-2011 (2012), Diario dall'interno (2013). Divenuto oramai una sorta di autore culto per le nuove generazioni di scrittori americani, si è rivolto anche al cinema collaborando alla realizzazione, con il regista Wayne Wang, di due film: Smoke e Blue in the Face. Il suo esordio come regista è avvenuto nel 1997, allorché ha diretto Lulu on the Bridge, per il quale ha scritto anche sceneggiatura e dialoghi. Il film è stato presentato al Festival di Cannes del 1998. Nel 2007 ha diretto La vita interiore di Martin Frost, ispirato al suo romanzo Il libro delle illusioni.