Auger, Pierre Victor
Indicefisico francese (Parigi 1899-1993). Professore di fisica alla Sorbona (1937-69), è stato presidente del Centro nazionale francese di studi spaziali dal 1959 al 1962 e direttore generale dell'Organizzazione Europea di Ricerche Spaziali dal 1962 al 1967. È noto per le sue ricerche nel campo dei raggi cosmici, al cui studio era interessato soprattutto per la possibilità di investigare le interazioni tra particelle elementari di altissima energia, e per l'interpretazione dell'effetto che porta il suo nome.
"Per l'effetto Auger vedi schema al lemma del 3° volume." Emissione di un elettrone in conseguenza alla riorganizzazione degli strati elettronici di un atomo che abbia assorbito un fotone di alta energia "L’effetto Auger è schematizzato a pag. 131 del 3° volume." . L'effetto Auger, individuato nel 1923 da C. T. R. Wilson, fu interpretato nel 1925 da Auger. In una camera di Wilson riempita di gas assorbente diluito in atmosfera di idrogeno e traversata da raggi X, oltre alle traiettorie degli elettroni, emessi per effetto fotoelettronico, si osservavano delle traiettorie più corte dipendenti soltanto dalla natura del gas assorbente. Normalmente, quando un fotone di alta energia, quale un fotone di radiazione X, viene assorbito da un atomo, un elettrone appartenente agli strati più interni viene espulso, causando la formazione di una buca che viene prontamente riempita da un elettrone proveniente dagli stati superiori. Nel decadere, questo elettrone emette a sua volta una certa quantità di energia, che può essere liberata sotto forma di radiazione (fluorescenza a raggi X) oppure può provocare l'espulsione di un secondo elettrone degli strati interni, detto elettrone Auger. L'energia dell'elettrone Auger è dell'ordine di 1 keV e corrisponde alla differenza di energia tra quella del fotone che provoca questo effetto fotoelettrico interno, cioè l'effetto Auger, e l'energia di legame che compete all'elettrone nello strato da cui è stato strappato. Si definisce rendimento Auger la probabilità che la diseccitazione di un atomo eccitato avvenga per effetto Auger piuttosto che per semplice emissione di radiazione; tale probabilità diminuisce con l'aumentare del numero atomico dell'atomo. La spettroscopiaAuger, basata su tale effetto, trova estesa applicazione (per esempio nel campo della microelettronica) come metodo per rilevare la presenza di un dato elemento sulla superficie di un campione. L'energia dell'elettrone Auger, infatti, è caratteristica dell'atomo che lo emette e dunque fornisce una indicazione precisa della sua identità. Tale applicazione riguarda soprattutto gli atomi leggeri, perché nel caso degli atomi pesanti (a elevato numero atomico) la fluorescenza a raggi X tende a prevalere sull'effetto Auger. Nella pratica, lo spettro Auger viene ottenuto irradiando il campione con un fascio di elettroni opportunamente accelerati, piuttosto che con raggi X.