Arcàdia (letteratura)
romanzo pastorale di I. Sannazaro, pubblicato nel 1504. Composto di 12 prose alternate a 12 componimenti lirici, ha per protagonista il poeta stesso, esule in Arcadia per sottrarsi alla pena di un amore non corrisposto. La novità dell'opera è da ricercare nella creazione di un tipo di prosa lirica, evocativa di un malinconico vagabondare dello spirito e tesa all'idealizzazione del mondo pastorale. Enorme fu la fortuna del romanzo. In Italia ebbe numerosissime edizioni e molti commenti eruditi, e fu anche presente al Tasso nell'Aminta. Profondo e ampio fu l'influsso esercitato sulle letterature della Spagna, del Portogallo, della Francia e persino dell'Inghilterra. Reso noto in Spagna dal poeta Garcilaso de la Vega, che l'imitò nelle sue egloghe, influenzò tutta la successiva poesia bucolica spagnola; fu imitato anche da Lope de Vega nell'omonima opera e da Cervantes nella Galatea. Tradotto in Francia nel 1544, diede spunti a Rémy Belleau, a Ronsard e a Honoré d'Urfé (nel romanzo Astrée, 1607-27). In Inghilterra si deve ricordare l'Arcadia di Ph. Sidney, elaborata narrazione romanzesca in prosa, in due diverse stesure (1590 e 1593).