Sidney, sir Philip
Indicepoeta e scrittore inglese (Penshurst, Kent, 1554-Arnheim, Olanda, 1586). Ammirata figura della corte elisabettiana, rappresentò l'incarnazione perfetta dell'ideale del gentleman rinascimentale. Fu poeta, erudito, cortigiano, diplomatico e uomo d'armi. Figlio di sir Henry, tre volte lord Deputy d'Irlanda, e di M. Dudley, sorella del conte di Leicester (favorito della regina Elisabetta), fu educato a Shrewsbury e al Christ College di Oxford, dove gli furono compagni R. Hakluyt, W. Camden e sir Fulke Greville, suo futuro biografo. Dal 1572 al 1575 viaggiò in lungo e in largo per l'Europa, visitando la Francia, l'Austria e l'Italia (delle cui arti figurative fu un appassionato conoscitore). Nel 1576, dopo il ritorno in patria, fece la conoscenza di Penelope Devereux, figlia del conte di Essex, di cui si innamorò e a cui in seguito dedicò la famosa raccolta di sonetti Astrophel and Stella (scritta nel 1580-84 e pubblicata postuma, nel 1591, come tutte le altre opere di Sidney), trasposizione lirica di una delusione amorosa (Penelope andò infatti sposa a un altro) ma anche, nel solco delle convenzioni di allora, squisita esercitazione letteraria, in bilico tra petrarchismo e modi ronsardiani. Nel 1577 fu inviato come ambasciatore presso la corte di Rodolfo d'Asburgo e negli anni successivi trascorse lunghi periodi nella dimora dello zio, il conte di Leicester, cui fu vicino anche politicamente: la loro opposizione al progettato matrimonio di Elisabetta con il duca di Angiò causò un momentaneo raffreddamento tra la sovrana e il poeta e un breve esilio di questi a Wilton, presso la sorella, contessa di Pembroke. Ivi compose verso il 1580 la maggior parte del romanzo pastorale in prosa e in versi Arcadia (pubblicato in 2 diverse stesure nel 1590 e 1593), uno dei classici del genere, cui avrebbe attinto anche W. Shakespeare per l'intreccio secondario del Re Lear. In questo romanzo d'amore e di cavalleria, dove l'elemento pastorale serve solo da cornice, Sidney dà libero sfogo alla sua estrosa immaginazione, al gusto del racconto, alla ricerca costante del raffinato e dello squisito, che però scade spesso in un compiaciuto preziosismo. Egli contribuì ad arricchire l'arte descrittiva, l'analisi dei caratteri e dei sentimenti e per tutto un secolo la sua influenza sulla letteratura inglese, da Shakespeare ai poeti metafisici, fu fondamentale. Al 1580 risale probabilmente anche l'importante saggio The Apologie for Poetrie (pubblicato nel 1595), scritto in risposta a un attacco di S. Gosson contro la poesia, giudicata corruttrice della pubblica morale. L'opera, contenente una metodica analisi della letteratura inglese da G. Chaucer in poi, definiva anche le regole della scrittura drammatica e della prosodia. Sposatosi nel 1583 con F. Walsingham, figlia di un potente ministro di Elisabetta, nel 1584 venne nominato governatore di Flessinga, nei Paesi Bassi, che raggiunse mentre vi infuriava la guerra contro gli spagnoli. Non tornò più in Inghilterra. Ferito mortalmente a una gamba durante la battaglia per la conquista di Zutphen (22 settembre 1586), entrò nella leggenda per aver offerto, morente, la propria coppa d'acqua a un soldato ferito con le parole “Il tuo bisogno è più grande del mio”.
Bibliografia
J. F. Danby, J. Buxton, Sir Philip Sidney and the English Renaissance, Londra, 1954; N. L. Rudenstine, Sidney's Poetic Development, Cambridge (Mass.), 1967; P. A. Kennan, Sidney Defending Poetry, Bari, 1990.