Antropocène
sm. [sec. XX; dal greco antropo, uomo + -cène]. Termine con cui alcuni studiosi definiscono l’attuale era geologica, caratterizzata dalla forte impronta dell’uomo sull’ecosistema, che si manifesta soprattutto in cambiamenti strutturali, climatici e territoriali dell’ambiente terrestre. Il termine è stato coniato negli anni Ottanta del XX secolo dal biologo statunitense Eugene F. Stoermer e poi adottato e divulgato a partire dal 2000 dal premio Nobel per la chimica atmosferica Paul Crutzen. Sebbene per convenzione internazionale l’epoca geologica attuale coincida con l’Olocene, iniziato 11.700 anni fa, un numero sempre maggiore di studiosi sta valutando l’opportunità di adottare il termine Antropocène per identificare l’epoca in cui si è resa più manifesta l’impronta umana sull’equilibrio del pianeta, soprattutto nei suoi aspetti negativi (deforestazione, estinzione di specie animali e vegetali, inquinamento). Per giungere a un accordo condiviso, geologi, climatologi e scienziati stanno cercando di individuare riferimenti stratigrafici a supporto dell’evidenza dell’ingresso nella nuova era: secondo alcuni potrebbe essere la presenza di plastica e alluminio nei carotaggi, altri invece propendono per la presenza di radioattività dispersa a seguito dei test nucleari. Per gli scienziati dell’Anthropocene Working Group la data simbolo è il 16 luglio 1945, quando gli Stati Uniti d’America testarono la prima bomba atomica.