carotàggio

sm. [da carota]. Operazione di prelievo meccanico mediante apposito attrezzo (carotiere) di campioni (carote) delle rocce attraversate durante perforazioni condotte nel quadro di ricerche minerarie o geologiche. Il carotaggio può essere condotto in modo discontinuo, allo scopo di prelevare di tanto in tanto campioni a profondità scelte in base alle indicazioni fornite da apposite apparecchiature capaci di segnalare variazioni, anche minime, delle proprietà litologiche, oppure in modo continuo, per ottenere una campionatura ininterrotta lungo tutta la perforazione, da cui poi ricavare la colonna stratigrafica della zona in esame. Il metodo di carotaggio continuo, possibile solo con impianti di perforazione a rotazione, è indicato soprattutto nel caso di operazioni di ricerca in regioni geologicamente poco o per niente conosciute. Anche con l'impiego di tipi di carotieri più complessi e perfezionati è difficile riuscire a ricuperare più dell'80% della lunghezza perforata; se poi la formazione perforata comprende rocce fratturate o strati teneri e incoerenti il ricupero scende anche al di sotto del 50%. Il carotaggio meccanico continuo è un'operazione molto lunga e complessa per la necessità di riportare in superficie, quando il carotiere si è completamente riempito, l'intera batteria di perforazione; per ovviare a questo inconveniente sono state studiate soluzioni alternative come l'impiego di carotieri di diametro esterno inferiore a quello interno della colonna delle aste, in modo da consentirne il recupero per mezzo di un cavo, o la risalita della carota, ridotta in spezzoni, nel condotto interno delle aste per mezzo della spinta idrostatica del fango di perforazione a circolazione invertita. Nelle perforazioni a grande profondità, oltre i 3000 m, si ricorre al carotaggio laterale, che consente il prelievo di carote di piccola lunghezza lateralmente al foro nella parte non ancora tubata dello stesso. Il prelievo di queste carote si rende necessario quando occorrano campioni per interpretare o controllare le indicazioni dei carotaggi geofisici. Per l'esecuzione del carotaggio laterale si impiega un'apparecchiatura comprendente un piccolo carotiere che può essere deviato contro la parete del foro con un'inclinazione di ca. 30º rispetto all'asse del pozzo. Carote di lunghezza inferiore al diametro del pozzo possono essere estratte in direzione ca. normale all'asse del pozzo ricorrendo a piccole sonde a corona diamantata azionate da un motore elettrico e calate nel pozzo in modo da poter operare in senso orizzontale. Piccoli carotieri disposti a raggiera possono essere proiettati contro le pareti del foro mediante cariche esplosive e ricuperati per mezzo di cavetti. Per indicare diversi metodi di indagine condotti lungo i fori di sonda senza ricorrere al prelievo di carote, ma allo scopo di ottenere dati sulle caratteristiche delle formazioni rocciose interessate dalla perforazione tramite la misurazione di grandezze fisiche (elettriche, elastiche, radioattive, termiche, ecc.) eseguite mediante apposite apparecchiature calate nel foro, si usa il termine carotaggio geofisico. Per le tecniche impiegate nei diversi tipi di carotaggio, di cui i più diffusi sono quelli elettrici (carotaggio del potenziale spontaneo; carotaggio della resistenza), radioattivi (carotaggio della radioattività naturale; carotaggio neutronico; carotaggio della densità) e sismici, vedi prospezione.

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