Andrèa Avellino

santo (Castronuovo 1521-Napoli 1608). Fattosi sacerdote, si dedicò agli studi di diritto canonico, che però non proseguì per dedicarsi alla riforma del monastero femminile di S. Arcangelo di Boiano, opera che lo occupò diversi anni e in cui diede la misura del suo zelo apostolico, attirandosi l'odio dei malevoli, che lo ferirono gravemente. Guarito, entrò nella congregazione dei teatini, occupando la carica di superiore di S. Paolo Maggiore (1567) e poi di vicario della casa di S. Maria (1570), a Milano, dove San Carlo Borromeo lo apprezzò come consigliere. Nel 1571 fu destinato a Piacenza a dirigere il seminario e a espletare l'ufficio di penitenziere diocesano. Ritornò a Napoli nel 1582 occupando ancora diverse cariche, ma dedicandosi soprattutto alla direzione spirituale nello spirito della riforma tridentina, di cui fu imperterrito sostenitore. Fu canonizzato da Clemente XI nel 1712. Festa: 10 novembre.

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