Ameša Spenta
(voce avestica corrispondente al medio-persiano Amahraspandān, Immortali Efficienti o Santi Immortali), le entità che formano il corteo di Ahura Mazdā. Nel mazdeismo, e particolarmente nelle Gatha, gli Ameša Spenta hanno una natura nello stesso tempo astratta e concreta, divina e umana. La loro origine è indo-iranica, come è evidente nei casi di Arta (o Rta) e di Ārmaiti (o Aramati). In India essi erano piuttosto delle nozioni. Gli Ameša Spenta sono, in ordine: Vohu Manah, il Buon Pensiero; Aša, la Verità, il Retto Ordine; Khshathra, il Potere; Ārmaiti, il Pensiero Conforme, la Docilità; Haurvatat, l'Integrità; Ameretat, l'Immortalità. Quest'ordine si riflette anche nell'ordine degli elementi e degli oggetti materiali che si trovano sotto il patronato degli Ameša Spenta: l'uomo, il bovino, il fuoco, i metalli, la terra, le acque e le piante. L'uomo corrisponde ad Ahura Mazdā. Tutti gli Ameša Spenta sono attributi sia di Ahura Mazdā sia dell'uomo che segue la via percorsa da Zoroastro: attraverso il possesso degli Ameša Spenta l'uomo entra in comunione con il divino. Ciò avviene in un particolare stato di trance in cui la coscienza e la volontà dell'individuo restano sveglie (vedi maga): in questo stato, in cui si ottiene una separazione dello psichico e del mentale (mēnōk) dal fisico (gētē), l'uomo è dotato di facoltà paranormali, di una nuova facoltà visiva e conoscitiva. La dottrina degli Ameša Spenta è caratteristicamente zoroastriana (le Gāthā ne costituiscono per l'appunto il testo principale) e fu nota anche ai Greci, come dimostra, fra l'altro, la buona esposizione che di essa fece Plutarco. Nei testi medio-persiani gli Ameša Spenta sono comparati alle potenze o facoltà dell'anima.