Aleksandrov, Grigorij Vasilevič

pseudonimo del regista cinematografico russo G. V. Mormonenko (Ekaterinburg 1903-Mosca 1983). Compagno d'arte di Ejzenštejn, collaborò a tutti i suoi film fino a Que viva Mexico! (1931) firmando con lui (e con Pudovkin) il “Manifesto dell'asincronismo” (1928), in cui si teorizzava il sonoro quale “nuovo contrappunto orchestrale” all'immagine. Creatore della commedia musicale sovietica, esplosa nel 1934 con Ragazzi allegri (in Italia, Tutto il mondo ride) e continuata poi in Circo (1936), Volga Volga (1938) e Chiaro cammino (1940), Aleksandrov oscilla tra le audacie della teoria e le suggestioni della pratica ora ricavando dal contrappunto effetti di ilarità e di liberazione satirica, ora mettendo le inquadrature al servizio delle canzoni eseguite dalla moglie Liubov Orlova, la star di questo cinema da Circo in avanti. Della sua attività nel dopoguerra si possono citare Incontro sull'Elba (1948) e Il compositore Glinka (1952).

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