Alegre, Manuel
poeta portoghese (Águedas 1936). Attivo politicamente fin dal tempo dei suoi studi di legge a Coimbra, fu costretto ben presto all'esilio per il suo impegno politico contro il regime dittatoriale di Salazar. Dopo un soggiorno in Algeria, dove collaborò attivamente al Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), nel 1974 poté far ritorno in Portogallo, entrando quasi subito a far parte del partito socialista e ricoprendo importanti incarichi istituzionali. Il suo primo libro di versi, Praça da canção (1965), coincise con l'allontanamento volontario dal Paese. Ma fu con il secondo, O canto e as armas (1967), che prese forma definitiva il tema dell'esilio che sarà una sua costante anche dopo il ritorno in patria. Fedele al mito del vate portoghese L. V. de Camões, suo punto di riferimento poetico, a lui ha dedicato, nel 1992, i venti sonetti di Com que pena. Successivamente ha prediletto il gioco della memoria con cui rivisita il suo Paese (Coimbra nunca vista, 1995; Portugal em Paris, 1996; Naus de verde pinho, 1996). Tra le sue raccolte ricordiamo ancora Poema de Che (1997) e Senhora das Tempestades (1998).