Adal
sultanato musulmano costituitosi sotto la dinastia dei Walasma' nell'Etiopiaorientale; si estendeva sull'odierna regione della Dancalia, sull'attuale Repubblica di Gibuti e sulla zona a W di Zeila (Somalia). I tentativi di espansione iniziarono verso la fine del sec. XIII quando i sultani di Adal attaccarono l'Impero d'Etiopia, ricostituitosi sotto la dinastia salomonide (1270). Non mancarono le reazioni dei negus: nel 1332 il sultano di Adal fu ucciso da ʽAmda Ṣyon ma i Walasma', approfittando delle lotte tra l'Etiopia e il sultanato di Ifāt, col pretesto di proteggere quest'ultimo riuscirono ad annettere, verso la metà del sec. XV, i territori di Ifāt. Costituito un potente regno a est di Harar, i sultani di Adal sconfiggevano nel 1472 e nel 1479 i negus Bada Maryam ed Eskender, raggiungendo il massimo del loro potere. Nel sec. XVI iniziava la decadenza del sultanato: la reazione del negus Lebna Dengel che nel 1516 sconfisse e uccise il sultano Muḥammad ibn Aẓhar ad-Dīn, l'arrivo di una flotta portoghese che lo stesso anno occupava Zeila, il trasferimento della capitale a Harar (1520) sono indici della decadenza dello Stato che nel 1527, pur conservando nominalmente la stessa dinastia, passava sotto il controllo effettivo di un condottiero militare, Ahmad ibn Ibrāhīm, soprannominato il Mancino. Le invasioni dei Galla contribuirono, dalla metà del sec. XVI, ad accelerare la decadenza del sultanato, che tuttavia sopravvisse formalmente fino all'arrivo di Francesi, Inglesi e Italiani.