Tiro (antica città)
(fenicio, Ṣr; greco Týros). Principale città fenicia, anticamente su un'isoletta rocciosa prospiciente la costa cui fu unita con istmo sabbioso durante l'assedio di Alessandro Magno. Dipendente dalla terraferma per cibo, acqua, combustibile, si rivolse soprattutto alle attività artigianali e commerciali, alla navigazione e alla colonizzazione. Nota già nei testi egiziani di esecrazione (sec. XIX a. C.), poi nelle lettere di Tell El Amârna (sec. XIV a. C.) come regno vassallo dell'Egitto e rivale di Sidone, si affermò come il maggiore porto siro-palestinese verso il 1000. Il re Ḥīrām I costruì il tempio di Melqart e si alleò con Israele per spedizioni commerciali nel Mar Rosso (verso Ofir). Alla stessa epoca iniziò anche il commercio tirio nel Mediterraneo, che si sviluppò nei secoli successivi: la principale colonia, Cartagine, fu fondata nell'814 a. C. Con il sec. VIII gli Assiri (che già prima avevano riscosso tributo) si fecero più minacciosi, conquistando quasi tutta la Fenicia; Tiro (grazie alla posizione insulare e all'appoggio egiziano) resistette agli assedi di Esarhaddon e di Assurbanipal e mantenne la sua autonomia, alla quale tuttavia pose fine il re babilonese Nabucodonosor (573 a. C.). Città importante sotto l'impero persiano, si oppose ad Alessandro Magno che la espugnò e distrusse (332 a. C.). Restò il principale centro della zona sotto Tolomei e Seleucidi. Nel 64 a. C. fu annessa alla provincia romana di Siria, conservando statuto di città libera; divenne coloniaa con Settimio Severo. Ancora all'epoca delle Crociate (fu presa agli Arabi nel 1124 e perduta nel 1291) era porto strategicamente importante. § Sono stati identificati i due porti di Tiro (sidonio ed egiziano), e gli scavi nel settore meridionale hanno messo in luce una via porticata con colonne e mosaici, un edificio con bacini e canalizzazioni e tre gruppi di costruzioni, tra le quali un edificio a peristilio, tutti di età romana. Intorno alla città si sono rinvenute tombe in roccia del periodo fenicio (sec. VIII-VII a. C.), necropoli romane e bizantine e un ipogeo romano del sec. II d. C., con pitture raffiguranti scene mitologiche e d'oltretomba.