ésca
Indicesf. [sec. XIII; dal latino esca, cibo, alimento].
1) Ant. e lett. cibo, nutrimento.
2) Per estensione, tutto ciò che può indurre un pesce ad abboccare. Le esche possono essere naturali e finte. Le prime comprendono tutte le sostanze alimentari appetite dai pesci, le altre comprendono mosche finte, cucchiaini, ecc. In senso lato, cibo posto nelle trappole per attirare gli animali selvatici e anche il boccone avvelenato destinato a quelli nocivi. Fig., inganno, lusinga: tender l'esca a qualcuno, lusingarlo.
3) Sostanza vegetale, per lo più ottenuta da funghi, usata un tempo per accendere il fuoco con l'acciarino (innesco). Fig., ciò che eccita, che alimenta un sentimento, una passione: “animi gentili... dolce esca all'amoroso foco” (Poliziano); mettere nuova esca al fuoco, favorire, alimentare una passione; essere asciutto come l'esca, essere a corto di danaro.
4) Esca della vite, malattia di alcune piante legnose, detta anche mal dell'esca, causata da funghi parassiti (Stereum hirsutum, Fomes ignarius) che si sviluppano nell'ospite ostacolando l'ascesa della linfa e provocando spesso la morte del vegetale. L'infezione avviene tramite ferite, per cui la malattia colpisce in modo particolare piante potate periodicamente, come la vite, il salice e il gelso.