àlbatro (zoologia)

sm. [sec. XX; dal francese albatros]. Nome comune delle 14 specie di Uccelli Procellariformi Diomedeidi, appartenenti ai generi Diomedea e Phoebetria. Gli albatri sono caratterizzati da un enorme sviluppo delle ali; la loro coda è piuttosto corta, le zampe sono munite di ampi piedi palmati che mancano del dito posteriore; il becco è grande, robusto e uncinato; si nutrono di pesci, seppie e calamari. Gli albatri sono frequentatori dell'oceano aperto, dove possono rimanere in volo per ore, sfruttando le correnti d'aria, senza battere le ali. Nella stagione degli amori si portano sulla terraferma, deponendo le uova – spesso si tratta di un solo uovo – in una depressione del terreno; all'incubazione provvedono a turno il maschio e la femmina. Gli albatri sono caratteristici dei mari freddi della porzione più meridionale dell'emisfero australe; soltanto tre specie si rinvengono nell'emisfero boreale. La specie più nota è l'albatro urlatore (Diomedea exulans), che è anche uno dei più grandi uccelli volatori, potendo la sua apertura alare arrivare a 3,5 m. Il suo piumaggio è bianco, con barre scure ondulate; nere sono le estremità delle ali e della coda, giallo il becco. Altre specie sono Diomedea melanophris, Diomedea immutabilis, Diomedea nigripes, Diomedea irrorata. Le due specie appartenenti al genere Phoebetria (Phoebetria fusca e Phoebetria palpebrata) sono caratterizzate da un piumaggio scuro.

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