àcqua ossigenata
composto chimico, perossido di idrogeno, di formula H₂O₂, la cui molecola è rappresentata dalla formula di struttura H–O–O–H, con due atomi di ossigeno legati direttamente fra loro. All'inizio del Novecento l'acqua ossigenata si preparava decomponendo con acido solforico diluito il perossido di bario: BaO₂+H₂SO4→BaSO4+H₂O₂. Questo metodo è stato poi soppiantato da quello elettrolitico, nel quale si sottopone a elettrolisi in condizioni adatte l'acido solforico diluito: all'anodo si forma l'acido persolforico, che può venir decomposto in acido solforico e acqua ossigenata. I procedimenti più moderni utilizzano particolari composti organici, in particolare derivati dell'antrachinone, i quali assorbono ossigeno atmosferico fornendo un perossido: quest'ultimo per idrogenazione ripristina il composto organico di partenza (che torna in ciclo) accanto ad acqua ossigenata. L'acqua ossigenata è un composto instabile, che si decompone in acqua e ossigeno gassoso già a temperatura ambiente. Si commercia in soluzione acquosa diluita e il titolo delle soluzioni si esprime in volumi: per esempio, la comune acqua ossigenata a 12 volumi, usata quale disinfettante, è la soluzione che per completa decomposizione sviluppa un volume di ossigeno gassoso pari a 12 volte il volume della soluzione. § In farmacologia, viene impiegata come ossidante, deodorante, emostatico e antisettico in quanto, a contatto dei tessuti organici, svolge ossigeno nascente. Si usa nel trattamento di ferite e di ulcere, contro la gengivite infettiva, contro le infezioni di microbi anaerobi (tetano); diluita opportunamente, serve per colliri, per gargarismi, per sbiancare i denti, decolorare e imbianchire i capelli, restringere i pori, purificare le zone affette da comedoni.