Èbla
Indiceantica città del deserto siriano, corrispondente all'odierna Tell Mardikh, ca. 70 km a S di Aleppo, riportata alla luce da una missione archeologica dell'Università di Roma. Della città, che intorno al 2300 a. C. contrastò Akkad per l'egemonia del Vicino Oriente, sono stati messi in luce resti di vari edifici della seconda metà del III millennio a. C., tra cui il palazzo reale G, che ha restituito un ricchissimo archivio-biblioteca di tavolette fittili scritte in caratteri cuneiformi in una lingua di tipo cananeo che si è denominata, dal nome della città, eblaitico. Fra gli altri reperti, rilievi di edifici cultuali, gioielli, intarsi marmorei e raffinate sculture lignee. I risultati dei trent'anni di ricerche archeologiche sono stati presentati, per la prima volta, in un'importante mostra tenutasi a Roma nel corso del 1995.
Ebla . Tavoletta fittile scritta in caratteri cuneiformi in una lingua di tipo cananeo.
L. De Masi
Bibliografia
P. Matthiae, I tesori di Ebla. Ebla e le culture storiche del Vicino Oriente antico, Roma-Bari, 1985; idem, Ebla, un impero ritrovato. Dai primi scavi alle ultime scoperte, Torino, 1989; idem, Ebla. Alle origini della civiltà urbana, Roma, 1995.