intàrsio
IndiceLessico
sm. [sec. XIX; da intarsiare].
1) Tecnica decorativa propria dell'ebanisteria (ma anche della lavorazione del marmo e dei metalli), consistente nell'inserzione su superfici piane, mediante commettitura, di elementi di materie diverse; anche l'opera così intarsiata: restaurare un intarsio.
2) Per estensione, nel linguaggio della moda, motivo decorativo costituito dall'inserimento di una striscia o un riquadro di stoffa, di trina o ricamo, in un capo di abbigliamento o nella biancheria personale e da casa.
3) Gioco enigmistico, variante della sciarada, consistente nell'individuare, sulla base del breve enigma proposto, due parole tali che le lettere o sillabe dell'una isolate e liberamente inserite nell'altra, diano come risultato una nuova parola.
Intarsio . Una delle più antiche rappresentazioni di Cristo in una tarsia di marmi e pasta vitrea.
De Agostini Picture Library/G. Nimatallah
Intarsio . Particolare di un mobile giapponese intarsiato in madreperla (sec. XIX; Genova, Museo Chiossone).
De Agostini Picture Library/A. Dagli Orti
Arti decorative
La decorazione a intarsio era diffusa già nel corso del III millennio a. C. presso la civiltà egizia (intarsio di avorio e legno) e quelle dell'Asia anteriore (intarsio di pietre dure e madreperla). Successivamente noto nell'ambiente cretese-miceneo e più tardi in quello iranico e mesopotamico (nella caratteristica decorazione architettonica mediante l'inserto di mattonelle smaltate), l'intarsio si diffuse, tramite l'ellenismo, nel mondo romano (rivestimenti di marmi policromi nella Casa del rilievo di Oreste a Ercolano), divenendo poi una delle fondamentali forme di decorazione marmorea nelle chiese cristiane (S. Vitale a Ravenna e S. Marco a Venezia). Peculiare della tecnica a intarsio fu nelle chiese paleocristiane la decorazione a disegni geometrici dei pavimenti (opus sectile o opus interrasile). La tradizione dell'intarsio marmoreo (con marmi o pietre di colore diverso) e di quello ligneo si affermò anche nella decorazione architettonica medievale e rinascimentale, che segnò la fioritura dell'arte della tarsia i cui esiti, così prossimi all'arte della pittura, determinarono nell'ambito della storia dell'arte una distinzione critica tra intarsio e tarsia. L'applicazione della decorazione a intarsio nel campo dell'ebanisteria diede luogo, attraverso gli stili del mobile francese (dal sec. XVII al sec. XIX), a una nuova stagione di questa tecnica decorativa, la cui pratica si diffuse un po' dappertutto in Europa (specie nel gusto del mobile inglese). Interessanti aspetti assunse la decorazione a intarsio nell'architettura indo-islamica, raggiungendo effetti di sorprendente bellezza con l'inserzione di marmi colorati su superfici di marmo bianco (Tāj Mahal ad Agra). In Cina e in Giappone l'intarsio trovò vasto impiego nei prodotti della lacca.