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- La disfatta di Salamina nella tragedia di Eschilo
La disfatta di Salamina nella tragedia di Eschilo
“I Persiani” di Eschilo è la sola tragedia di argomento politico che ci sia pervenuta. La scena si svolge a Susa al tempo delle guerre tra Greci e Persiani. Un coro di vecchi Persiani evoca la potenza dell'Impero ma esprime anche ansia per la mancanza di notizie dal fronte. Appare la madre di Serse, Atossa, che racconta i suoi tristi presagi e, al culmine della tensione, appare un messaggero che annuncia la sconfitta di Salamina. Compare anche l'ombra di Dario che ammonisce il popolo di non tentare mai più una spedizione contro la Grecia e scarica ogni colpa sul figlio Serse, bramoso di conquiste. Come ultimo colpo di scena appare Serse stesso che, sfinito e vinto, testimonia le gravi conseguenze delle sue azioni. In questa tragedia, scritta nel 472 e di cui il giovane Pericle si assunse la coregia, Eschilo prende apertamente posizione per Temistocle, celebrando le sue gesta. Temistocle aveva ingannato il suo popolo mandando un messaggero da Serse perché gli rivelasse la fuga degli Ateniesi verso Salamina, ma lo aveva fatto proprio perché sperava di poterlo affrontare in quello stretto braccio di mare. La sua astuzia ebbe esito positivo, soprattutto nei confronti dei suoi avversari politici che ne avevano osteggiato le decisioni. La presa di posizione di Eschilo è significativa, in quanto, in un periodo di contrasti interni tra sostenitori del regime oligarchico e sostenitori del regime democratico, tragediografo e uomo di cultura, si schiera per quest'ultimo.