L'Italia preromana
- Introduzione
- Dalla preistoria all'VIII sec a.C.
- Le colonie della Magna Grecia
- Gli Etruschi
- Approfondimenti
- Riepilogando
Le colonie della Magna Grecia
Come dimostrano i rinvenimenti di ceramiche e altri materiali, i Greci frequentarono i porti italiani già in età micenea (secc. XVI-XI a.C.). Alla prima metà del sec. VIII a.C. risale l'insediamento calcidese sull'isola di Ischia che aprì la prima fase della colonizzazione greca d'Italia. I Calcidesi fondarono poi Cuma, Napoli, Reggio, Catania e Zancle; i Corinti fondarono Selinunte e Siracusa; i Rodiensi Gela e Agrigento; gli Achei dell'Acaia Sibari, Metaponto e Crotone, mentre Taranto fu l'unica colonia fondata da immigrati spartani. A partire dal sec. VI a.C. si scatenarono tra le città feroci lotte per l'egemonia. Le tre città achee distrussero verso l'inizio del secolo Siri, mentre fallì il tentativo di Crotone di sottometterne l'alleata Locri. Attorno al 510 a.C. ci fu uno scontro tra Sibari e Crotone; Sibari fu rasa al suolo. Negli anni centrali del sec. V a.C., su iniziativa degli Ateniesi, venne fondata sul sito dell'antica Sibari la colonia di Turi, osteggiata dai Tarantini. Negli ultimi anni del sec. V Crotone, Turi (in quanto erede di Sibari), Caulonia e Metaponto si unirono nella Lega italiota per difendersi dagli attacchi dei Lucani e del tiranno di Siracusa Dionigi I; alla Lega aderì in seguito anche Reggio, mentre Locri e Taranto furono dalla parte del tiranno. Dionigi, nel 389 a.C., sconfisse l'esercito della Lega, espugnò e distrusse Reggio, ridusse la Lega sotto il controllo di Taranto. Taranto, col procedere del sec. IV, dovette più volte far ricorso a condottieri greci per difendersi dalle popolazioni sabelliche e iapigie. Dopo la parentesi del dominio tirannico di Agatocle, nei primi anni del sec. III, Taranto chiese l'intervento del re d'Epiro Pirro contro i Romani, a loro volta intervenuti in aiuto di-Turi contro i Lucani; risultato del conflitto (280-275 a.C.) fu la sottomissione della regione a Roma.
Cultura. In età arcaica la Magna Grecia costituì una delle aree culturalmente più vivaci del mondo greco: nel tardo sec. VI la conquista persiana dell'Asia Minore produsse un movimento migratorio verso Occidente che vi trapiantò un gran numero di filosofi, intellettuali e artisti (tra i quali Pitagora e Senofane di Colofone); il fenomeno contribuì al sorgere di scuole filosofiche (a Elea, con Parmenide e Zenone) e mediche (a Crotone) di primissimo piano. La Magna Grecia svolse così un ruolo cruciale nella trasmissione della cultura greca a Roma.