La vita quotidiana
- Introduzione
- La routine
- Strutture dell'interazione
- Tipizzazioni
- L'interazione come rappresentazione
Strutture dell'interazione
La ripetitività della vita quotidiana comporta la formazione di una serie di strutture che regolano l'interazione degli individui. Si tratta di reti di modelli ricorrenti, talvolta esplicite, più spesso semplicemente sottintese, in base alle quali le persone si comportano nelle situazioni loro consuete. Al riguardo sono particolarmente preziose le ricerche condotte da Harold Garfinkel e dai suoi allievi. Secondo una metodologia particolare (l'etnometodologia), la scuola di Garfinkel rileva la struttura normativa dell'interazione sociale fingendo di ignorarne gli aspetti impliciti. In questo modo emergono le "aspettative inespresse", sulla cui base viene normalmente organizzata la comunicazione.
Un esperimento piuttosto famoso è quello in cui si chiede a degli studenti volontari di sollecitare ripetutamente chiarimenti qualora venga rivolta loro una domanda del tipo "Come stai?", infrangendo così il tacito accordo che limita la richiesta a un numero assai ristretto di informazioni. Questo atteggiamento, apparentemente innocuo, ha dato luogo a situazioni di forte imbarazzo e spesso di litigio. Si veda, per esempio, il seguente caso:
"A (agita la mano amichevolmente): Come stai?
B: Come sto rispetto a che cosa? Alla salute, ai soldi, alla scuola, al lavoro, alla tranquillità mentale...
A (rosso in viso e improvvisamente fuori di sé): Senti, cercavo solo di essere gentile! Francamente non me ne importa un accidente di come stai."
Un altro celebre esperimento nel campo dell'etnometodologia è quello in cui, sempre a studenti volontari, viene richiesto di comportarsi con i propri genitori come se questi fossero degli albergatori. Gli studenti si rivolgono quindi ai genitori dando loro del lei, chiedono il permesso di poter aprire il frigorifero ecc., proprio come se fossero in presenza di estranei. Data la vivacità delle reazioni, prima di incredulità, quindi di rabbia, suscitate da un tale comportamento, solo pochi volontari sono riusciti a proseguire la farsa sino ai 30 minuti stabiliti.
La violazione delle norme di comportamento "normali", in pratica, ha fortemente compromesso la possibilità di interazione sociale.