Il tempo in astronomia
In astronomia si considerano due "categorie" di tempo distinte: il tempo solare, basato sul moto diurno del Sole, e il tempo siderale, basato sul moto diurno della sfera celeste. Il giorno solare è l'intervallo di tempo tra due passaggi successivi del Sole, in corrispondenza del medesimo meridiano; il giorno siderale è l'intervallo tra due passaggi al meridiano di una qualsiasi stella fissa. Le due durate, per effetto del moto terrestre, non coincidono.
Si tratta in entrambi i casi di tempi locali, in quanto il loro valore, in uno stesso istante, dipende dalla posizione geografica (latitudine e longitudine) dell'osservatore sulla Terra; da tale variabilità è sorta l'esigenza di introdurre i fusi orari, 24 zone della Terra in ognuna delle quali vige convenzionalmente lo stesso tempo. Ogni fuso orario adotta l'ora del proprio meridiano centrale, che è in ritardo di un'ora rispetto al meridiano immediatamente a est e in anticipo di un'ora rispetto a quello immediatamente a ovest. Il fuso orario iniziale è quello di Greenwich (Londra). I fusi orari hanno in genere linee sinuose per adattarsi ai confini degli Stati nei quali sono adottate le ore corrispondenti.
Ai tempi locali si contrappone il tempo universale (TU), considerato come tempo locale del meridiano fondamentale, passante per l'osservatorio di Greenwich.
Calendari
Rappresentano il sistema per raggruppare organicamente lunghi intervalli di tempo determinati attraverso l'osservazione dei fenomeni astronomici. Considerano generalmente l'anno come intervallo di base. A questa periodicità è stata poi sovrapposta la settimana, inizialmente solo con significato religioso, poi con valore civile. Nei diversi calendari sviluppati nel corso della storia dell'umanità si è fatto, e si fa tuttora, ricorso a fenomeni legati al Sole, o alla Luna, o a entrambi gli astri, prendendo come base le suddette periodicità. Si hanno quindi calendari solari (come quello gregoriano ), che fanno riferimento al moto apparente del Sole attraverso le costellazioni; calendari lunari che fanno riferimento al ripetersi delle fasi lunarie e calendari lunisolari, che cercano di accordarsi il meglio possibile a entrambe le periodicità. La precisione dei diversi calendari è rappresentata dalla precisione con cui si trovano multipli dei periodi dei fenomeni astronomici interessati. In pratica, tale precisione aumenta aggiungendo periodicamente all'anno o al mese un giorno supplementare. Le regole con cui tale aggiunta viene effettuata sono tanto più complesse quanto maggiore è la precisione che si vuole conseguire.