Introduzione

La "nuova musica" fu, originariamente, quella maturata nelle tendenze musicali sviluppatesi dopo la crisi del movimento romantico; in seguito, l'espressione passa a designare più precisamente fenomeni e correnti radicali della musica del Novecento, divenendo sinonimo, nel secondo dopoguerra, di avanguardia e sperimentalismo. Per le prime manifestazioni dell'avanguardia musicale, risalenti agli anni intorno al 1950, assume agli inizi un peso decisivo la lezione di Schönberg, Berg e Webern: ma, mentre in questi compositori ­ pur nella totale dissoluzione del linguaggio tonale e nell'uso della dodecafonia ­ rimanevano presenti alcune categorie compositive tradizionali (per esempio, strutture formali precostituite), le nuove generazioni radicalizzano quell'esperienza applicando la cosiddetta "serializzazione integrale". Perciò, con Boulez, Berio, Stockhausen, Maderna, Nono, Pousseur e altri, che si raccolgono intorno ai corsi di Darmstadt, non ha più senso riferirsi a una dimensione predeterminata del linguaggio musicale. Si cercano nuovi vocaboli, si aprono nuove vie.