Il Barocco
Il Seicento fu l'età cupa della guerra dei trent'anni e della Controriforma e insieme fu anche l'età del progresso filosofico-scientifico in cui si affermò la teoria copernicana con gli studi di Keplero e di Galileo. Il crollo dell'umana e teologica certezza antropocentrica influì sulla crisi dei valori classicisti di compostezza, equilibrio e armonia, mentre l'idea di uno spazio infinito dilatava gli orizzonti immaginativi, generando un diffuso senso d'inquietudine e smarrimento, imponendo agli uomini di cultura una rinnovata riflessione sulla precarietà delle cose umane. Tanto le innovazioni tecnologiche, le scoperte scientifiche e geografiche, quanto le teorie antimetafisiche della conoscenza aprirono nello spazio simbolico della creatività umana strade impreviste e nuove tecniche espressive.
La tragedia della guerra dei trent'anni, lacerò il tessuto culturale e civile della Germania accentuandone la frammentazione politica. Forse fu questa una delle ragioni per cui con sempre maggiore insistenza si guardò alla Francia, vuoi come modello dell'assolutismo politico, vuoi come fonte delle regole del buon gusto nelle arti; certo fu per questo sguardo al mondo di Francia che la stessa lingua tedesca si riempì di francesismi. Opitz trapiantò in Germania le regole della tragedia classica francese e Gryphius tentò, su tali basi, di fondare un teatro nazionale. Più originale il barocco tedesco si rivelò nella lirica, sia amorosa, con Fleming, sia religiosa, con Gerhardt e Silesius; nell'ambito del romanzo l'opera più significativa fu il Simplicissimusdi C. von Grimmelshausen.