Introduzione
Nel 1625 sale al trono Carlo I, che ingaggia una lunga lotta con il Parlamento sfociata nella guerra civile (1642) e nell'esperimento repubblicano del Commonwealth puritano, proclamato da Oliver Cromwell, che contribuisce in modo determinante all'affermazione dell'Inghilterra come potenza internazionale. Puritano è il maggiore poeta del periodo, John Milton.
Il Seicento vede la fine del Rinascimento sotto il segno dell'empirismo scientifico: Bacon, Hobbes, Burton scrivono opere che svincolano la scienza dalla religione e preparano la via al processo di secolarizzazione avviato dall'illuminismo nel Settecento. Il progresso scientifico si interessa di scoprire i meccanismi naturali su cui si fonda il mondo, mentre la letteratura si misura sulla capacità di eguagliare o superare i classici secondo i canoni propri del classicismo.
Pochi momenti segnano una frattura così netta nella continuità della letteratura inglese come il periodo della Restaurazione (1660-1702). Nel 1660 Carlo II Stuart restaura la monarchia dopo il lungo periodo della rivoluzione puritana; durante l'esilio francese la sua corte aveva acquisito un nuovo stile mondano e sofisticato, che influenzò poi le forme sociali e quelle letterarie dell'Inghilterra. Questa eleganza, che spesso si prende gioco dello zelo puritano, è segnata da una nota di scetticismo. Nel 1645 nasce la Royal Society: i membri di questa accademia scientifica non solo si impegnano a promuovere le scienze secondo i principi empirici di Bacon, ma formulano anche un'influente riforma della prosa inglese, improntata alla reazione contro le parole vuote e a una chiarezza e a una capacità di sintesi che diverranno una sua caratteristica anche nei secoli successivi. In tutti i campi letterari si afferma così durante la Restaurazione un linguaggio più sobrio, lontano dalle acrobazie verbali e dalle ornate espressioni dell'epoca precedente.