Approfondimenti
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La scuola di Isocrate
Con l'apertura di una scuola in cui l'insegnamento dell'arte retorica costituiva la parte fondamentale, Isocrate si oppone al programma educativo di Platone, che riteneva essere invece la filosofia la forma più alta di educazione. Si inaugura così in maniera ufficiale il conflitto tra retorica e filosofia, contesa che darà inizio ad un fervido dibattito all'interno del mondo antico, sia greco sia romano.
È nell'orazione Sullo scambio, Antidosis, che Isocrate proclama i principi pedagogici della scuola da lui fondata per cui rivendica il diritto di essere reputato la guida morale della Grecia intera. Così afferma: “ [a proposito dei maestri che espongono ai discepoli i procedimenti di cui si serve l'oratoria] Dopo averli resi esperti e accuratamente istruiti nella parte teorica, li esercitano ancora e li abituano a lavorare e li obbligano a collegare l'uno all'altro gli elementi appresi perché li possiedano più sicuramente e con le cognizioni astratte inquadrino meglio i casi pratici. Infatti abbracciarli tutti con la sola teoria non è possibile, perché in ogni campo essi sfuggono alla scienza; ma quelli che più prestano attenzione e che sono capaci di osservare i fenomeni generali il più delle volte sanno cogliere anche i casi particolari” (par. 184). Oppure sottolinea: “ [...] l'elemento impareggiabile e di gran lunga superiore a tutti per l'educazione oratoria è la disposizione naturale di chi ha uno spirito capace di inventare, di apprendere, di studiare e di ricordare, e una voce e una chiarezza di dizione tali da persuadere l'uditorio non solo con le parole ma con il loro armonico accordo e inoltre quell'ardire che non è segno d'imprudenza, ma che, accompagnandosi alla misura, dispone lo spirito a non aver minore fiducia nel parlare davanti a tutti i cittadini...” (parr. 189 e 190)