Balzac

La vita e le opere

Honoré de Balzac (1799-1850) è il romanziere francese che ha testimoniato la più grande frenesia creativa.

Una vocazione precoce

Nato a Tours da un padre di estrazione contadina, che aveva fatto carriera nell'amministrazione, e da una madre di trent'anni più giovane, frivola e indifferente alla famiglia, a otto anni entrò in collegio, a Vendôme, e vi rimase per sei anni, insofferente alla disciplina, dedicandosi a numerose letture. Nel 1816 si iscrisse alla facoltà di legge a Parigi e fece pratica nello studio di un avvocato e poi di un notaio; ma aveva già deciso di diventare uno scrittore. Contro la volontà dei genitori, propose loro di vivere due anni a spese della famiglia, dedicandosi a scrivere una grande opera. Il padre acconsentì e Balzac si rinchiuse in una mansarda, ma l'atteso capolavoro, la tragedia Cromwell (1820), fu un fallimento.

L'apprendistato

In quel momento Balzac incontrò Auguste Le Poitevin, per il quale giovani pronti a tutto sfornavano romanzi a basso prezzo e ancor più bassa qualità. Così Balzac cominciò a scrivere di tutto e in fretta per guadagnare, apprendendo i rudimenti della tecnica narrativa. Nel 1822 incontrò Laure de Berny, di ventitré anni più vecchia, che fu la prima relazione importante. Fino al 1825 pubblicò, con lo pseudonimo di Horace de Saint-Aubin, numerosi romanzi, tra cui Le vicaire des Ardennes (Il vicario delle Ardenne), Annette et le criminel (Annette e il criminale), Clotilde de Lusignan, La dernière fée (L'ultima fata), che mescolavano peripezie, atrocità, argomenti scabrosi. Nel 1825, forse stanco dei ripetuti insuccessi, si lanciò nella prima delle sue disastrose imprese commerciali: fondò una società, quindi una casa editrice, gestendo anche la stamperia e la tipografia. Fallì coprendosi di debiti enormi, che pesarono a lungo sulla sua vita.

Il successo

Nel 1829 Balzac pubblicò la prima opera con il proprio nome: Le dernier Chouan ou la Bretagne en 1800 (L'ultimo Chouan o la Bretagna nel 1800), un romanzo storico, ambientato in Vandea all'epoca delle rivolte antivoluzionarie, in cui appaiono alcuni elementi originali: attenzione al contesto sociale, personaggi dalla volontà decisa, progressiva tensione del dramma. I successivi Physiologie du mariage (Fisiologia del matrimonio, 1829), ironico trattatello sullo stato coniugale; Scènes de vie privée (Scene di vita privata, 1830), sei racconti di vita contemporanea; La peau de chagrin (La pelle di zigrino, 1831), romanzo simbolico sul tema dell'energia vitale e della morte, diedero a Balzac il successo. Da quel momento, per vent'anni, la sua esistenza fu un lungo, frenetico lavoro. Conduceva intanto una vita mondana intensa e dispendiosa, che divorava i guadagni dei romanzi e dell'attività di giornalista. Balzac fu in un certo senso il primo e più grande dei suoi personaggi: spinti da un'ambizione smisurata, da una volontà sovrumana e maniacale, impegnati in una battaglia eterna con il denaro. Nel 1832 uscirono Louis Lambert, un romanzo mistico-filosofico sul fallimento di un genio, e Le colonel Chabert (Il colonnello Chabert).

I capolavori

Nel 1833 apparve Eugénie Grandet, uno dei romanzi migliori, in cui l'analisi di un ristretto ambiente di provincia era sfondo alla rappresentazione di un personaggio, l'avaro Grandet, mosso dall'unica, divorante passione per il denaro. Nello stesso anno uscì Le médecin de campagne (Il medico di campagna), apologo umanitario. Nel 1834 Balzac ebbe l'idea "geniale" di far ritornare sistematicamente i personaggi da un romanzo all'altro, così da assicurare unità al suo universo narrativo, a cui diede il nome complessivo di La comédie humaine (La commedia umana), richiamandosi alla Commedia di Dante. Nel 1834 uscì un altro capolavoro, Père Goriot (Papà Goriot), il primo a cui Balzac applicò la nuova idea, romanzo dell'amore paterno e più ancora romanzo di "formazione" del giovane Rastignac. Seguirono La recherche de l'absolu (La ricerca dell'assoluto, 1834), un apologo filosofico piuttosto schematico; Le lys dans la vallée (Il giglio nella valle, 1835), storia di un amore spirituale e puro; Grandeur et décadence de César Birotteau (Cesare Birotteau, 1837), epopea della piccola borghesia commerciale; Les illusions perdues (Le illusioni perdute, 1837), quadro dell'arrivismo sociale, ascesa e caduta di Lucien de Rubempré, rappresentazione dell'ossessione del denaro, della volontà di affermazione. Nel 1839 iniziò sulla "Presse" la pubblicazione a puntate di Splendeurs et misères des courtisanes (Splendori e miserie delle cortigiane, quattro romanzi, 1839-47): la scansione rapida dell'azione, l'intreccio fitto rivelano la competizione con A. Dumas padre ed E. Sue per la conquista del pubblico. Intanto Balzac aveva cominciato una corrispondenza con la baronessa Hanska, una ricchissima polacca sposata: ne nacque una duratura relazione. Furono anni turbolenti: Balzac continuò a scrivere nel solito modo disumano e continuò a spendere, far debiti, subire processi e nascondersi per sfuggire ai creditori. Nel 1846 uscì a puntate il romanzo La cousine Bette (La cugina Bette), quadro amarissimo di una società spietata; nel 1847 Le cousin Pons (Il cugino Pons). Dopo i moti del 1848, Balzac tentò inutilmente la carriera politica e l'ingresso all'Académie française. Si recò allora in Russia, ma il suo fisico stremato lo costrinse a letto per più di un anno. Sposò Eve Hanska nel marzo 1850 e la condusse a Parigi, appena in tempo per morirvi.