Il simbolismo: Rimbaud e Verlaine
In sintesi
Redazione De Agostini
Simbolismo | Da Baudelaire nascono il decadentismo e il simbolismo. Il simbolismo aspira a una poesia pura, capace di cogliere l'essenza della realtà in modo del tutto libero, attraverso segni, simboli. |
Rimbaud | Arthur Rimbaud (1854-1891) nasce a Charleville ed è un ragazzo precoce e insofferente di ogni disciplina. Tra fughe e arresti scrive le prime poesie. Nel 1872 inizia una relazione con Verlaine. Dopo i diciannove anni non scrive più, si arruola nella Legione Straniera, fa traffico d'armi in Africa. Muore a Marsiglia. Del 1873 è Una stagione all'inferno, dell'anno seguente Illuminazioni. |
Il poeta veggente | L'atteggiamento di contestazione radicale a cui segue un lavoro di dissacrazione della lingua spinge il poeta a diventare "veggente", a distruggere l'anima e ad attingere il mistero, l'Assoluto. |
Il problema della lingua | La sua ricerca linguistica salta i nessi logici e sintattici, iniziando una poesia ambigua e oscura, che si allontana dal discorso comunicativo nella forma sgretolata di una prosa poetica solcata da allucinazioni e immagini folgoranti. |
Verlaine | Paul Verlaine (1844-1896), nato a Metz, rivela fin da giovane un carattere violento e la propensione per una vita disordinata. La sua relazione con Rimbaud termina con un colpo di pistola che gli costa due anni di carcere. La sua vita scivola sempre più in basso. |
Le opere | Da un iniziale parnassianesimo passa a una poesia più personale e sentimentale, il cui momento decisivo sono Le feste galanti (1869). Influenzato da Baudelaire e Rimbaud, compone Romanze senza parole (1874). Tra le ultime opere Nei limbi (1894), il saggio I poeti maledetti (1884) e scritti autobiografici come le Memorie di un vedovo (1886). |
La poetica della musicalità | Il carattere dominante della sua poesia è la musicalità, che tende a dissolvere la realtà in sogno. Malinconia e ambiguità sono espresse dal colore sfumato del grigio. |
I poeti simbolisti Lautréamont | Lautréamont (1846-1870) pubblica i Canti di Maldoror (1869) e le Poesie (1870), un inno al male e alla ribellione, espresso con singolare ricchezza di metafore. |
Laforgue | Jules Laforgue (1860-1887) pubblica due raccolte di versi: I lamenti (1885) e L'imitazione di Nostra Signora la Luna (1886); postumi appaiono le prose poetiche Moralità leggendarie (1887) e Gli ultimi versi (1890). La sua poesia esprime con grande ricchezza verbale un profondo pessimismo. |
Moréas | Jean Moréas (1856-1910), di origine greca, è l'autore del manifesto del simbolismo; pubblica le raccolte poetiche Les Syrtes (1884) e Le cantilene (1886), allontanandosi in seguito dal simbolismo per un rigore più classico. |
Corbière | Tristan Corbière (1845-1875) pubblica un solo volume di versi, Gli amori gialli (1873), in cui alterna lirica e sberleffo. |
Maeterlinck | Maurice Maeterlinck (1862-1949), belga, pubblica le raccolte poetiche Serre calde (1889) e Dodici canzoni (1896), opere teatrali di successo, tra cui L'uccellino azzurro (1909). Tema centrale il drammatico confronto dell'uomo con il destino. |