L'esistenzialismo: Sartre e Camus
In sintesi
Redazione De Agostini
Jean-Paul Sartre | Jean-Paul Sartre (1905-1980) si laurea in filosofia a Parigi. Durante la guerra è prigioniero in Germania. Liberato, torna a Parigi nel 1941 e partecipa alla Resistenza. Si accosta al Partito comunista, ma nel 1968 se ne allontana e si avvicina all'estrema sinistra. Nel 1964 rifiuta il premio Nobel. |
Opere letterarie | La nausea (1938), Il muro (1939), il ciclo Le vie della libertà, composto da tre romanzi, L'età della ragione (1945), Il rinvio (1945), La morte nell'anima (1949). Opere teatrali: i drammi Le mosche (1943), A porte chiuse (1945), Morti senza sepoltura (1946), La sgualdrina timorata (1946), Le mani sporche (1948), I sequestrati di Altona (1959). Saggistica: Baudelaire (1947), San Genet commediante e martire (1952), Che cosa può la letteratura? (1964), L'idiota della famiglia (1971-72, 3 voll.); l'autobiografia Le parole (1963). |
Opere filosofiche maggiori | L'immaginazione (1936), L'essere e il nulla (1943), L'esistenzialismo è un umanismo (1946), Critica della ragione dialettica (1960). L'immaginazione è il modo in cui la coscienza trascende la realtà, la nega e vi sostituisce una possibilità. |
L'intelletuale e l'impegno | Sartre denuncia la tentazione di irresponsabilità dell'intellettuale borghese e sostiene la necessità di una letteratura impegnata. |
Scelta e malafede | Tema centrale è l'esperienza della contingenza, dell'assurdità dell'esistenza, della sua gratuità. L'uomo è solo, abbandonato nel mondo, eppure condannato a essere libero, obbligato a scegliere. Antitetica alla scelta della libertà è l'opzione per la malafede, cioè la fuga perpetua da sé, il rifugio nei ruoli rassicuranti. |
Albert Camus | Albert Camus (1913-1960), dopo un'infanzia povera ad Algeri, si laurea in filosofia. Si trasferisce in Francia nel 1940, dove lavora come giornalista. Partecipa alla Resistenza. Entra in contatto con Sartre e gli ambienti di sinistra; se ne allontana dopo la condanna del marxismo (1952). Nel 1957 ottiene il premio Nobel. Muore in un incidente d'auto. |
Opere maggiori | Romanzi: Lo straniero (1942), La peste (1947), La caduta (1956), La morte felice (1971); opere teatrali: Caligola (1944), Il malinteso (1944), I giusti (1950); saggi: L'uomo in rivolta (1951); autobiografia Il primo uomo (1994 postumo). |
La coscienza dell'assurdo | Nello Straniero l'appiattimento del personaggio, privo di spessore psicologico, rivela la profonda estraneità dell'individuo a se stesso e agli altri. Alla realtà, percepita come assurda e inutile, il protagonista oppone un'assenza, un vuoto, un fallimento. |
Umanesimo e rivolta | Nella Peste, contro l'assurdità del male e del dolore l'individuo sceglie di lottare insieme ai suoi simili. Solidarietà, fraternità e rivolta sono i valori cardine di un nuovo umanesimo. |