Imprese, famiglie, mercati

Nelle economie di mercato i rapporti tra imprese e famiglie avvengono attraverso tre tipi di mercati (vedi figura 8.1): i mercati dei beni di consumo, quelli dei servizi produttivi e i mercati finanziari. Nei primi le imprese appaiono come venditrici e le famiglie come acquirenti, mentre nei secondi, che includono soprattutto i mercati dei vari tipi di lavoro, i ruoli sono rovesciati. I mercati dei beni di produzione intermedi e dei beni capitali o beni di produzione durevoli mettono invece in rapporto le imprese fra loro.

Dalla vendita dei beni prodotti le imprese traggono i ricavi che coprono i costi per l'acquisto dei servizi produttivi e l'eventuale profitto (per le imprese nel loro complesso si avrà quindi: ricavi = costi dei servizi produttivi + profitti; ma per la singola impresa che acquisti anche beni intermedi si avrà una voce “costi” costituita dalla somma dei costi dei servizi produttivi e dei costi per gli acquisti di beni intermedi); d'altra parte ai costi del settore delle imprese corrispondono i redditi da servizi (e, in primis, i redditi da lavoro) delle famiglie che concorrono a finanziare le loro spese per il consumo e il loro risparmio.

Nei mercati finanziari e famiglie, attraverso il complesso sistema degli intermediari finanziari, investono i loro risparmi o per sottoscrivere azioni o per fare prestiti alle imprese, per esempio sottoscrivendo obbligazioni emesse dalle stesse (nella fig. 8.1 e nella presente esposizione facciamo astrazione per semplicità dal ruolo dello stato sui tre tipi di mercati presi in considerazione).

Imprese e sistemi economici

Nelle economie capitaliste le imprese sono proprietarie dei beni capitali che impiegano nella produzione e sono a loro volta di proprietà delle famiglie che sono quindi le titolari dei profitti da quelle realizzati. In pratica le piccole imprese sono spesso a gestione familiare o individuale; le altre piccole imprese e quelle di medie dimensioni sono tipicamente di proprietà di una o poche famiglie; mentre è solo per le grandi imprese che vige una proprietà diffusa tra molte o moltissime famiglie e rappresentata da azioni. Accanto alle imprese private, possono esistere anche, con particolari finalità, imprese pubbliche appartenenti allo stato, agli enti locali, oppure compartecipate da soggetti pubblici e privati.

Nelle società socialiste (Cina, Vietnam, Corea del Nord, Cuba...) le imprese appartengono per lo più allo stato. In poche esperienze socialiste “eretiche” (Iugoslavia, Algeria) si è sperimentato in passato il sistema dell'autogestione, nel quale le imprese erano di proprietà dei lavoratori delle imprese stesse.

Distribuzione delle imprese per dimensione

La dimensione di un'impresa può essere determinata in base a diversi parametri: numero dei dipendenti, fatturato annuo, indipendenza da altre imprese. Si distingue solitamente tra piccola, media e grande impresa. Come vedremo, ognuna di queste classi dimensionali presenta vantaggi e svantaggi: tipicamente le piccole e medie aziende sono più pronte ad adeguarsi agli alti e bassi del mercato; incontrano, peraltro, difficoltà nel reperimento di capitali e nell'innovazione tecnologica. La struttura dimensionale delle imprese varia da paese a paese. In Italia le imprese con meno di 20 dipendenti sono particolarmente numerose: nel 1996, al censimento dell'industria e dei servizi, sono risultate pari al 98% del totale (3.521.416 imprese) e occupavano quasi il 60 % dei dipendenti.

Le imprese, depositarie della tecnologia

Nelle economie industriali avanzate la tecnologia, definita come l'insieme dei processi produttivi fattibili, non è tanto né un patrimonio di singole persone né un insieme di istruzioni raccolte nei libri e nelle banche dati, ma è sostanzialmente depositata nelle imprese. Queste attingono ovviamente alle conoscenze della ricerca pura e applicata elaborate nelle Università e in altre istituzioni di ricerca, pubbliche e private, ma sviluppano in proprio le conoscenze che riguardano le fasi dell'ingegnerizzazione di un prodotto, o attraverso strutture espressamente dedicate a quest'obiettivo (laboratori di Ricerca & Sviluppo) o attraverso le loro esperienze nella produzione e commercializzazione del prodotto.