Analisi dei flussi finanziari
La dinamica finanziaria dell'impresa può essere descritta facendo riferimento ai flussi di capitale circolante oppure ai flussi monetari, ossia di cassa (cash-flow). Il primo sistema di lettura individua le forze che provocano una variazione del capitale circolante netto, inteso come somma algebrica di tutte le attività e passività legate alla gestione corrente, la quale differisce da quella usata in sede di calcolo dei quozienti di bilancio, che fa riferimento alle attività e passività a breve. Il secondo sceglie come oggetto di osservazione il livello delle disponibilità liquide (cassa, conti bancari attivi), con il fine di determinare le forze alle quali è dovuta l'espansione o la contrazione subita da tali disponibilità nel corso del periodo in esame.
L'analisi dei flussi finanziari ha per oggetto lo studio delle variazioni intervenute nel periodo negli investimenti e nei finanziamenti, con lo scopo di assicurare le condizioni di equilibrio finanziario e monetario. Si avvale della tecnica dei prospetti del flusso di fondi, il cui scopo principale è quello di indicare, su base storica o prospettica, l'origine dei flussi finanziari e monetari e le relative modalità di utilizzo, permettendo all'analista di riunire in diverse categorie (fonti e impieghi) le variazioni che si sono verificate, o che si verificheranno, nella struttura dello stato patrimoniale e nella consistenza di alcune voci del conto economico.
Si utilizza la stessa tecnica indifferentemente per l'analisi ex ante (preventivi finanziari) e per quella ex post (rendiconti finanziari). Prima di tutto si procede al calcolo delle differenze relative a ogni voce di bilancio, ottenute mediante il confronto di due stati patrimoniali, a seconda dell'intervallo di tempo prescelto; ciascuna variazione può così essere classificata sia come fonte dei fondi sia come impiego dei fondi. Più precisamente, risulterà fonte dei fondi ogni operazione destinata a incrementare il flusso finanziario o monetario, cioè diminuzioni dell'attivo (che presuppone un'alienazione o un realizzo di un credito e quindi un'entrata monetaria) e/o aumenti del passivo. Allo stesso modo, ogni operazione che richiede l'utilizzo di circolante o di denaro risulterà impiego di fondi: cioè aumento dell'attivo o diminuzione del passivo.
È evidente che l'uguaglianza dell'attivo e del passivo sottintende l'uguaglianza tra fonti e impieghi. Le variazioni delle poste patrimoniali vengono successivamente integrate e rettificate da dati desunti dal conto economico e dalla redazione di bilancio al fine di evidenziare la totalità dei flussi finanziari derivanti dalla gestione.
I flussi fondamentali riguardano: il processo di ammortamento, l'ammontare delle indennità di fine rapporto liquidate, l'ammontare degli accantonamenti ai vari fondi di svalutazione, l'eventuale accensione di nuovi mutui e i pagamenti di rate scadute, l'eventuale rivalutazione o svalutazione di cespiti e le variazioni intervenute tra acquisti e cessioni, gli aumenti di capitale oltre che l'eventuale pagamento di dividendi.