L'assetto organizzativo
Premesso che il termine organizzazione si riferisce essenzialmente al lavoro – per cui organizzazione aziendale è sinonimo di organizzazione del lavoro – l'assetto organizzativo dell'azienda è costituito dalla struttura organizzativa (distribuzione dei compiti e delle mansioni) e dai sistemi operativi che guidano il comportamento delle persone che fanno parte dell'organizzazione (pianificazione e controllo, informazione, gestione del personale).
La progettazione della struttura organizzativa parte dalla definizione dell'insieme dei compiti che devono essere svolti dal personale dell'azienda. L'insieme così definito viene suddiviso in sottoinsiemi assegnati a unità organizzative (uffici, reparti ecc.) disposte a più livelli e collegate da una gerarchia che è sia una linea di comando (discendente), sia uno strumento di coordinamento e una linea di trasmissione dell'informazione (ascendente). Ciascuna unità organizzativa viene poi scomposta in posizioni individuali, e tra queste avviene una nuova distribuzione di compiti e responsabilità: gli insiemi di compiti attribuiti alle singole posizioni individuali si dicono mansioni.
Tradotta in forma scritta, la struttura organizzativa dà luogo a un organigramma e a un mansionario.
L'organigramma
L'organigramma è la rappresentazione grafica della struttura organizzativa aziendale, che descrive sinteticamente le funzioni, i compiti e le mansioni esistenti (Vedi fig. 19.1). L'organigramma rappresenta le unità organizzative (dette organi) ed esprime il loro collocamento all'interno del quadro generale mediante: a) celle che denominano le mansioni e le persone; b) collegamenti tra le celle, che indicano le relazioni gerarchiche e le relazioni orizzontali.
Al fine di consentire una comprensione migliore, l'organigramma viene spesso integrato con altri strumenti informativi, come la job description. Il metodo tipicamente utilizzato per rappresentare una struttura organizzativa è il grafico a flusso, in inglese flow-chart. Per struttura organizzativa si intende lo schema di riferimento secondo il quale vengono ripartiti i compiti tra le diverse unità organizzative dell'azienda. I compiti sono generalmente raggruppati in mansioni, attribuite ai singoli organi allo scopo di individuare i centri di costo e di profitto.
Le relazioni tra gli organi che compongono la struttura sono di vario tipo. Le relazioni di subordinazione tra gli organi formano la gerarchia organizzativa. Il concetto di ampiezza della supervisione esprime, invece, il numero dei dipendenti diretti dal capo di un organo: a) una struttura organizzativa che presenti valori elevati di questo indice risulta appiattita su un numero più basso di livelli gerarchici; b) viceversa, un'ampiezza limitata della supervisione indica un numero elevato di livelli gerarchici e una struttura più verticalizzata e maggiormente stratificata. Tra organi dello stesso livello vi sono diversi tipi di relazioni basate sul concetto di divisione orizzontale del lavoro, che ripartisce compiti e mansioni tra organi e persone del medesimo livello gerarchico in funzione delle differenti competenze tecniche. Nelle aziende si osserva così un'articolazione orizzontale dell'intera struttura organizzativa secondo le diverse funzioni (produttive, commerciali, amministrative, finanziarie ecc.). Anche all'interno delle singole unità esistono suddivisioni ripartite secondo competenze differenziate, come per i reparti di produzione, i reparti di manutenzione o i reparti di controllo della qualità dei prodotti. In relazione alla divisione del lavoro, esiste una distinzione tra organi in line e in staff: a) gli organi in line sono prevalentemente preposti ai processi produttivi operativi; b) gli organi in staff sono invece impegnati nei processi di servizio e consulenza su aspetti meno operativi, quali la gestione del personale e la pianificazione della strategia aziendale (vedi fig. 19.1).
Negli ultimi anni, la struttura aziendale si è arricchita di organi di carattere temporaneo, per superare le rigidità burocratiche e soddisfare le crescenti esigenze di flessibilità. Tra questi, i principali sono: a) i comitati, che si riuniscono periodicamente per analizzare e decidere aspetti particolari; b) i gruppi di lavoro, attivati per lo svolgimento di progetti determinati; c) gli organi di integrazione, come i project manager, preposti al coordinamento non gerarchico degli operatori al fine di orientare l'attività svolta verso uno specifico obiettivo e integrare le diverse fasi di lavoro dei singoli membri di un gruppo organizzativo.
Il mansionario
Il mansionario non è che la raccolta delle descrizioni delle mansioni. Poiché l'individuazione delle mansioni che il lavoratore è chiamato a svolgere determina il grado gerarchico, la qualificazione assunta dal lavoratore e, conseguentemente, il livello retributivo, i contratti collettivi di lavoro stabiliscono mansionari ai quali corrispondono le varie categorie cui i lavoratori sono assegnati e i livelli di inquadramento.
Media correlati
Grafico 19.1 a) Struttura gerarchica; b) Struttura a line e staff; c) Struttura con meccanismi di collegamento