Gli incroci di Mendel
La scelta di Mendel delle piante di pisello per i suoi esperimenti non fu casuale. Egli aveva infatti osservato che queste piante differiscono tra loro per vari caratteri, ciascuno dei quali compare in due forme diverse (v. tab. 7.1). Inoltre per la struttura stessa del fiore le piante di pisello si autoimpollinano (il polline feconda l'ovulo del suo stesso fiore): le piante che si formano mantengono le caratteristiche del fiore originario, non essendoci apporto di materiale ereditario da parte di altre piante. Quando l'autoimpollinazione si verifica per numerose generazioni, si forma una linea pura.
Mendel incrociò piante di pisello di due linee pure (P) che differivano tra loro per un solo carattere (incrocio monoibrido). I prodotti di ogni incrocio, cioè la prima generazione filiale (F
Incrociando tra loro le piante della generazione F
Mendel eseguì anche incroci diibridi (cioè considerò due caratteri contemporaneamente), ottenendo dei risultati analoghi: nella F
|
Media correlati
Figura 7.1 Modalità di trasmissione del carattere liscio (AA) o rugoso (aa) del seme di pisello: incrociando due individui omozigoti, uno recessivo e l’altro dominante, si ottengono nella F1 solo individui eterozigoti, uguali. Dall’incrocio di due eterozigoti si ottengono nella F2 individui omozigoti recessivi, omozigoti dominanti ed eterozigoti.
Figura 7.2 Trasmissione dei caratteri analoga anche nel caso di incroci diibridi, cioè considerando due caratteri: seme di pisello liscio o rugoso e di colore giallo o verde.