Trekking: le regole dell'escursione perfetta
Zaino in spalla, scarpe comode ai piedi e tanta voglia di immergersi nella natura: l’autunno, insieme con la primavera, è uno dei mesi migliori per dedicarsi al trekking, complici le temperature miti e la possibilità di osservare magnifici paesaggi e scorci mozzafiato.
Fare trekking non significa però semplicemente uscire per una passeggiata. Partire per un’escursione è infatti un’attività che richiede preparazione e la giusta attrezzatura, per evitare di trovarsi in situazioni di potenziale pericolo e per godere appieno dell’esperienza. Dal percorso all’abbigliamento, ecco come prepararsi all’escursione perfetta.
Studiare bene il percorso
Il percorso dell’escursione va deciso a tavolino, prima di partire, soprattutto se non si conosce bene la zona in cui si farà trekking. Cartina alla mano, è fondamentale verificare la lunghezza del percorso stabilendo la partenza e l’arrivo e controllando la difficoltà e il dislivello. La scelta del percorso dovrà ricadere su un itinerario compatibile con la propria preparazione fisica (scalare una montagna senza l’adeguata preparazione può essere molto pericoloso, così come camminare per ore su sentieri che si inerpicano e poi scendono bruscamente) e con il tempo a disposizione: partire alle 2 del pomeriggio per arrivare a destinazione cinque ore dopo significherebbe dover rientrare con il buio.
Controllare il meteo
Anche le condizioni meteo sono molto importanti quando si sta partendo per un’escursione: diverse app forniscono indicazioni preziose ora per ora informando sul possibilità di pioggia, sulla temperatura e sugli orari in cui il sole sorge e tramonta.
Avvertire familiari e/o conoscenti sul luogo in cui si va
Se l’escursione è in solitaria, è importante avvertire familiari e amici sul programma della giornata, in modo da facilitare le ricerche nel malaugurato caso in cui si fosse in difficolta. Può essere utile portare con sé un power bank per essere certi di avere sempre il telefono carico, e scaricare l’app “where are you”, che comunica in automatico la propria posizione gps ai soccorritori anche nel caso in cui nel luogo in cui ci si trova non vi sia campo. È ancora fresco, purtroppo, il ricordo di Simon Gautier, lo studente francese che lo scorso agosto si è perso durante un’escursione in Cilento e non è riuscito a comunicare l’esatta posizione ai soccorsi, perdendo la vita.
Scegliere l'abbigliamento giusto
Così come c’è un abbigliamento adatto per andare a sciare, per giocare a tennis o per nuotare, anche il trekking richiede abiti specifici. Oltre a scarpe comode e già “ammorbidite” dall’uso (meglio sempre rivolgersi a professionisti, spiegando nel dettaglio il tipo di escursione che si affronterà), è indispensabile una giacca adatta, meglio se impermeabile per eventuali acquazzoni inaspettati. Pantaloni comodi e t-shirt in tessuto tecnico completano il quadro insieme con uno zaino (in cui non devono mai mancare acqua e snack) e un cappello per proteggersi dal sole nella bella stagione, dal freddo in caso di temperature più rigide.
Valutare possibili pericoli
Può sembrare una regola di buon senso, ma è spesso sottovalutata: studiare il percorso e la zona significa anche informarsi su possibili pericoli, che vanno dalla presenza di animali (cinghiali o serpenti velenosi, tanto per citarne alcuni) a tratti rischiosi, magari a strapiombo (pericolosi per chi soffre di vertigini) o difficili da percorrere per chi non è allenato.
Viaggiare leggeri, ma con i giusti accessori
Lo zaino non deve essere troppo pesante (è comunque un carico da portare sempre con sé) ma deve contenere i giusti accessori: acqua e snack, un kit di pronto soccorso per ogni evenienza, una coperta termica per proteggersi dal freddo in caso di peggioramento meteo o imprevisti che costringano a passare la notte fuori. Utile anche una torcia, calzini e t-shirt di ricambio è una cartina della zona da consultare se lo smartphone dovesse scaricarsi o se ci si trova in una zona priva di copertura.
Rispettare la natura
Ultima ma non ultima regola del perfetto escursionista: rispettare la natura, evitando di lasciare in giro spazzatura e rifiuti e di alterare l’ecosistema raccogliendo fiori o erbe. Vietatissimo anche accendere fuochi: il rischio è di causare un incendio potenzialmente devastante.