Il Tannino: estratto 100% naturale amico dell’uomo
Tutto quello che serve sapere sul tannino: che cos'è, proprietà e i suoi molteplici utilizzi.
Quando sentiamo parlare di tannino in genere pensiamo al vino. Ampiamente presente nei semi e nella buccia dell’uva, numerose sono le funzioni che il tannino svolge in vinificazione, stabilizzando il colore dei vini rossi o durante le fasi di affinamento ed invecchiamento, migliorandone ed esaltandone le proprietà organolettiche. Ma il tannino è molto più presente nella nostra vita quotidiana di quanto possiamo lontanamente immaginare. Si tratta, infatti, di una sostanza molto speciale, un estratto completamente naturale, che viene utilizzato in ambiti e processi diversissimi fra di loro. Dai vini alla moda e alla concia, passando per l’alimentazione e la cosmesi.
Che cos’è e dove si trova il tannino
Il tannino è una sostanza naturale, appartenente alla famiglia dei polifenoli, che è presente in tutte le specie vegetali. Si trova in concentrazioni diverse nelle radici, i rizomi, le cortecce, le bacche, i frutti, le foglie e i fiori ed è proprio il tannino che protegge le specie vegetali dall’attacco di funghi, batteri, parassiti e muffe. Ulteriori approfondimenti li trovate sul portale a lui dedicato Tannins.org.
I polifenoli sono preziosi alleati del nostro organismo perché, grazie alle loro proprietà antiossidanti, preservano i tessuti dalla perdita di elasticità e aiutano a combattere l’invecchiamento cellulare. Possiamo, quindi, dire che la Natura ha trovato nel tannino il suo primo e più grande alleato per la protezione e l’evoluzione del regno vegetale.
Estrazione del tannino: un processo a basso impatto ambientale
L’estrazione del tannino, che consente di ottenere il prodotto in forma liquida o in polvere per essere utilizzato in svariate applicazioni, è un processo sostenibile ed ecologico che è paragonabile alla preparazione di un infuso, come potrebbe essere il tè. Il tannino viene estratto principalmente dal legno o dai baccelli di determinate specie vegetali che vantano una maggior concentrazione di questa sostanza. Le più diffuse sono: il Castagno ed il Quebracho dai quali si estrae il tannino dal legno, la Tara dai baccelli e la Quercia dalle galle.
Nella pratica il legno viene sminuzzato e messo in infusione in acqua calda. Poco alla volta il legno rilascia il tannino che, dopo essere stato privato delle impurezze, viene atomizzato, cioè il liquido viene scomposto in minuscole goccioline e passa allo stato solido sotto forma di polvere.
La biomassa esausta, ormai privata del tannino, viene convertita in pellet naturale, senza l’aggiunta di additivi chimici, addensanti o sbiancanti. Il pellet è particolarmente apprezzato per il potere calorifico elevato e costante e per la ridotta formazione di ceneri.
Tannino ed ecosostenibilità: protagonista della concia al vegetale
Il tannino è principalmente utilizzato come agente conciante per produrre la pelle conciata al vegetale. La concia al vegetale consente di recuperare un prodotto di scarto dell’industria alimentare e di convertirlo in una preziosa materia prima durevole e resistente, utilizzata fin dall’antichità per la produzione di abbigliamento, suppellettili, accessori e calzature in pelle.
La pelle conciata al vegetale a differenza di quella per la cui produzione sono utilizzati i sali di cromo assume delle caratteristiche uniche: è traspirante, acquisisce caratteristiche uniche ed inimitabili, è versatile, invecchia ma non si rovina ed essendo un prodotto completamente naturale è tollerata anche da soggetti allergici. Vi è mai capitato di indossare un paio di scarpe in pelle senza calze e ritrovarvi con una dermatite? Questo può accadere con la pelle conciata con sostanze chimiche, in particolare il cromo.
Per contro, le calzature in pelle conciata al vegetale sono sicure e, oltre a non provocare irritazioni o reazioni allergiche, hanno una peculiarità, contrastano la proliferazione dei batteri. Favorendo la traspirazione del sudore, infatti, impediscono la formazione di ambienti idonei alla crescita dei batteri responsabili del cattivo odore dei piedi con il risultato di non farli puzzare, come dimostrato da recenti ricerche universitarie.
Il suo rapporto con l’uomo ha origine lontane, che si perdono nella notte dei tempi. Infatti, l’uomo, cibandosi di frutta e verdura, si è sempre garantito un apporto quotidiano di tannino, fondamentale per il proprio benessere grazie alle sue proprietà benefiche, tra cui quella antiossidante, astringente ed antidiarroica.
Dal punto di vista industriale il tannino è un prodotto impiegato in numerose applicazioni, soprattutto nella concia delle pelli al vegetale e nell’industria alimentare. È una sostanza naturale al 100% il cui metodo di estrazione è praticamente rimasto immutato nei secoli e prevede nulla di più di una infusione.